• Sala Nomadica | Spazio Menomale, Bologna

    On: 18 Novembre 2013
    In: Senza categoria
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    Bologna, via De’ Pepoli 1/a (P.zza Santo Stefano) – Vai a Maps

    La nuova sala è un angolo dedicato al cinema e agli eventi sostenuti e proposti da Nomadica. Un punto fermo che si affianca al percorso “caotico” portato avanti da Nomadica in sei anni. Uno spazio per il cinema di ricerca, autonomo, per nuove pratiche e visioni, per occhi e sguardi contemporanei sul cinema e sulle arti. Il tutto all’interno di Spazio Menomale. (2013)// segui su FB

    Dal 2015 il Menomale diventa anche un degli spazi dell’Atelier di Nomadica. Dal 2018 il luogo dei “Weekend“.

    banner NOMADICA 4

    • dal Corriere _ L’anno dell’altro cinema, 2gennaio2014 di

    ____Le date e la programmazione___

    Sala Nomadica extra Menomale – una distribuzione online di nomadica.eu
    guarda interamente Homo Sapiens qui

    savage_witches_nomadica

    Sul film e sull’ultima della stagione

    nomadica_Di_Gianni_Tempo_Inizio

    SUL FILM

     

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    sul film e sulla retrospettiva itinerante_

     

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    _ sul film _

     

    locandina_garriba Sui film, sui fratelli Garriba. sul cinema italiano (con un testo di Magrelli, Monetti, Pallanch)

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    15Marzo 2014_ h 21.00_ Nomadica, Christian Rainer, SpazioMenomale presentano una serata di musica e proiezioni con il cinema di Cosimo Terlizzi, e l’intervento sonoro di Tenko Texas Seduction.

    CON I FILM:

    Ritratto di famiglia (5′- 2001); SN, via senza nome casa senza numero (27′ – 2002/2008); Fratelli Fava (5′ 2007); She Draws (7′ – 2013); La benedizione degli animali (7′ 2013)

    Menomale_Tenko

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    fava_menomalewww.processoallanazione.it

     

    gramma_menomalePiù info sul film e per il trailer

     

    carmelo_bene_nomadicaLink ai film

    Mercoledì 5 febbraio 2014, h21.45 SalaNomadica|SpazioMenomale, Bologna Nomadica presenta_

    PING PONG (E CERTO NON SI CERCA): versione scenica per organo giocattolo e telefono su nastro (estratto di 30′). di Dario Agazzi, 2010 esecutori fermi: Luca Ferri, Dario Agazzi esecutore in moto: nastro magnetico

    a seguire: KAPUTT – KATASTROPHE Italia, 2012, 00:15:50 sviluppo e montaggio Simone Marchi musiche: Dario Agazzi regia: Luca Ferri

    agazzi_ferri_salanomadica

    Qui per saperne di più

     

    aeterna_carrano Più info sul film

    locandina_menomale_INAUDITI Più info sul film

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    Nomadica_Avvistamenti

    più info su preAVVISTAMENTI

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  • Artur Aristakisjan

    On: 18 Novembre 2013
    In: Senza categoria
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    Nomadica presenta:
    In occasione della prima proiezione di mercoledì 4 dicembre 2013 presso Nomadica : Spazio Menomale“, Bologna.
    In collaborazione con Noeltan Film Studio

    Artur Aristakisjan

    ARTUR conf st05

    Un posto sulla terra
     [Mesto na zamle] un film di Artur Aristakisjan

    Russia, 2001, 121 minuti
    Soggetto e Sceneggiatura: Artur Aristakisjan, lrina Shubina
    Operatore di macchina: Artur Aristakisjan
    Direttore della fotografia Andrej Trojtzkij
    Montaggio: Natalja Tapkova, Natalija Sazhina
    Musiche: Robert Wyatt
    Interpreti principali: Anna Cernova, Vitalij Chaev, Nonna Grishaeva, lnna Verbitzkaja, Roman Atlasov, Tatjana Kuznetova.
    Produzione: Hoboe KNHO

    Breve testo sul film_

    Il secondo film di Artur Aristakisjan, “Un posto sulla terra” (Mesto na zemle, 2001), venne realizzato a distanza di sette anni dall’esordio di “Palms” (Ladoni, 1993). L’esigenza di realizzare un nuovo film giunse ad A. nel momento in cui egli si avvicinò ad una comunità ubicata in un palazzo abbandonato, nei pressi del centro di Mosca. Conosciuta come “Il Tempio dell’amore” la comune era stata fondata da un predicatore con l’intento di accogliere uomini e donne che potevano amarsi liberamente, donando oltretutto la loro anima e il loro corpo ai più bisognosi, e nello specifico agli storpi e ai mendicanti. In questo luogo Aristakisjan visse alcuni anni, sperimentando sulla propria pelle la vita da hippy e condividendo quest’esperienza marginale con quelli che sarebbero stati i protagonisti della sua nuova opera. Con queste parole il regista moldavo racconta la sua esperienza a Francesca Baroncelli, giornalista del quotidiano online Mentelocale.it: “La comune di Mosca in cui ho vissuto è in realtà un unico momento di vita, e insegna un tipo di esistenza che permette di aprirsi a nuove esperienze. Ci trovavamo a vivere in ampie stanze spoglie di qualsiasi oggetto o mobile, in un palazzo abbandonato e in grandi spazi. Eravamo un’unità, una cosa sola… Prima di questa esperienza era come se vivessi perennemente su un palcoscenico, sul palcoscenico della vita con il ruolo di attore principale. Dopo aver vissuto nella comune invece ho scoperto l’unione e il sentirsi un tutt’uno con gli altri, e più volte mi sono chiesto che senso avesse avuto la mia vita fino ad allora”. In seguito a tali riprese, che tuttavia non confluirono nell’opera finale, Aristakisjan decise di realizzare un film che avrebbe racchiuso “una serie di ricordi personali che si erano accumulati” all’interno della comunità; abbozzò quindi un copione, scritto a due mani. La sceneggiatura avrebbe delineato per sommi capi la struttura diegetica del film. (Dal testo di Roberto Mazzarelli)

    “Ciò che caratterizza maggiormente “Un posto sulla Terra” è proprio il rapporto tremendamente ossessivo con lo spazio, dove la comune è allo stesso tempo un rifugio, come un bunker post-atomico”. Enrico Ghezzi

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