Artur Aristakisjan
Nomadica presenta:
In occasione della prima proiezione di mercoledì 4 dicembre 2013 presso “Nomadica : Spazio Menomale“, Bologna.
In collaborazione con Noeltan Film Studio
Artur Aristakisjan
Un posto sulla terra [Mesto na zamle] un film di Artur Aristakisjan
Russia, 2001, 121 minuti
Soggetto e Sceneggiatura: Artur Aristakisjan, lrina Shubina
Operatore di macchina: Artur Aristakisjan
Direttore della fotografia Andrej Trojtzkij
Montaggio: Natalja Tapkova, Natalija Sazhina
Musiche: Robert Wyatt
Interpreti principali: Anna Cernova, Vitalij Chaev, Nonna Grishaeva, lnna Verbitzkaja, Roman Atlasov, Tatjana Kuznetova.
Produzione: Hoboe KNHO
Breve testo sul film_
Il secondo film di Artur Aristakisjan, “Un posto sulla terra” (Mesto na zemle, 2001), venne realizzato a distanza di sette anni dall’esordio di “Palms” (Ladoni, 1993). L’esigenza di realizzare un nuovo film giunse ad A. nel momento in cui egli si avvicinò ad una comunità ubicata in un palazzo abbandonato, nei pressi del centro di Mosca. Conosciuta come “Il Tempio dell’amore” la comune era stata fondata da un predicatore con l’intento di accogliere uomini e donne che potevano amarsi liberamente, donando oltretutto la loro anima e il loro corpo ai più bisognosi, e nello specifico agli storpi e ai mendicanti. In questo luogo Aristakisjan visse alcuni anni, sperimentando sulla propria pelle la vita da hippy e condividendo quest’esperienza marginale con quelli che sarebbero stati i protagonisti della sua nuova opera. Con queste parole il regista moldavo racconta la sua esperienza a Francesca Baroncelli, giornalista del quotidiano online Mentelocale.it: “La comune di Mosca in cui ho vissuto è in realtà un unico momento di vita, e insegna un tipo di esistenza che permette di aprirsi a nuove esperienze. Ci trovavamo a vivere in ampie stanze spoglie di qualsiasi oggetto o mobile, in un palazzo abbandonato e in grandi spazi. Eravamo un’unità, una cosa sola… Prima di questa esperienza era come se vivessi perennemente su un palcoscenico, sul palcoscenico della vita con il ruolo di attore principale. Dopo aver vissuto nella comune invece ho scoperto l’unione e il sentirsi un tutt’uno con gli altri, e più volte mi sono chiesto che senso avesse avuto la mia vita fino ad allora”. In seguito a tali riprese, che tuttavia non confluirono nell’opera finale, Aristakisjan decise di realizzare un film che avrebbe racchiuso “una serie di ricordi personali che si erano accumulati” all’interno della comunità; abbozzò quindi un copione, scritto a due mani. La sceneggiatura avrebbe delineato per sommi capi la struttura diegetica del film. (Dal testo di Roberto Mazzarelli)
“Ciò che caratterizza maggiormente “Un posto sulla Terra” è proprio il rapporto tremendamente ossessivo con lo spazio, dove la comune è allo stesso tempo un rifugio, come un bunker post-atomico”. Enrico Ghezzi
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