“The city, however, does not tell its past, but contains it like the lines of a hand, written in the corners of the streets, the gratings of the windows, the banisters of the steps, the antennae of the lightning roads, the poles of the flags, every segment marked in turn with scratches, indetations, scrolls.”
Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.
(Italo Calvino, Le città invisibili / Invisible Cities)
“Impressio” goes through the textures of the urban space: the materiality of architectures, corners and prospectives; it’s a detailed decomposition of the city’s “cloak” from which the broken matter emerges, seemingly immovable. ”Impressio” is the print, the mark which all things and every gesture leave of itself, the “identikit” (and vivisection) of the city’s space and time.
“Impressio” percorre le texture dello spazio urbano: la materialità delle architetture, di angoli e prospettive. È una scomposizione in dettagli del “manto” della città da cui emerge la materia lacerata, apparentemente immobile. È l’impronta, la traccia che ogni cosa e ogni gesto lasciano di sé, identikit (e vivisezione) dello spazio e del tempo della città.
Italia, 2023, 18 min, Super8
Realizzato da NOMADICA all’interno di un laboratorio con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti “Rosario Gagliardi”, Siracusa: Lia Abbruscato; Veronica Bedova; Ester Greco; Miriam Micieli; Alessandra Natale; Antonio Papa; Greta Pirruccio; Seby Roccaro; Antonino Santacroce; Eric Silverio; Michela Vinci.
Un progetto di Giuseppe Spina e Giulia Mazzone
-> IMPRESSIO IN URBE – BOLOGNA
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