• WEEKEND ON THE GROUND, Bologna, 29/31 Ottobre 2021

    On: 21 Ottobre 2021
    In: Senza categoria
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    WEEKEND ON THE GROUND
    Bologna, Menomale, 29/31 Ottobre 2021

    Un nuovo weekend di Nomadica, al Menomale di Bologna, dedicato alla ricerca cinematografica.
    Un omaggio ad Amos Vogel, un approfondimento su Gianfranco Brebbia.
    E poi film e materiali preziosi e più o meno segreti, programmi/monologhi che creeranno un coro diafonico e disturbante.
    Venerdì 29 e sabato 30, dalle 17.00 alla notte; domenica al mattino (come a messa).

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  • Weekend on the ground

    On: 22 Settembre 2021
    In: Senza categoria
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    After years and years and years, we crash down onto the land. Could it be an island? Which strange territory are we on? We have absolutely no idea how we ended up here. One day – who remembers when – we climbed into the aerial vehicle that we now find ourselves in, without luggage or clothes, totally naked. Come to think of it, none of us remembers how it used to be. The most exact and acute sensation, for whoever is living at this moment, is that of not knowing where we are treading day after day. The ground is crumbling; lines are splitting, tissues are fraying, perspectives are fluctuating. Maybe we went extinct, and now we’re coming back?
    Wait!!! We are starting to distinguish shapes. We can see…in the distance…something similar to a red space…strange objects, faces, bodies, flowing liquids, moving images, a glow!

    Dopo anni e anni e anni, stiamo precipitando su una terra. Forse è un’isola? In quale strano territorio stiamo atterrando? Non abbiamo assolutamente idea di come siamo finiti qui. Un giorno – chissà quando è accaduto – salimmo su questa sorta di veicolo aereo in cui ci troviamo, senza valigie e vestiti. Totalmente nudi. Andando indietro col pensiero nessuno di noi riesce a ricordare cosa c’era prima. La sensazione più precisa e più acuta, per chi vive in questo momento, è di non sapere dove ogni giorno sta mettendo i piedi. Il terreno è friabile, le linee si sdoppiano, i tessuti si sfilacciano, le prospettive oscillano. Forse ci siamo estinti e ora stiamo ritornando?
    Aspetta!! Cominciamo a distinguere delle forme. Possiamo vedere… in lontananza… qualcosa di simile a uno spazio rosso… ci sono strani oggetti, facce, corpi, liquidi che scorrono, immagini in movimento, che brillano!

    WEEKEND ON THE GROUND
    Bologna, 29/31 Ottobre 2021

    Un nuovo weekend di Nomadica, al Menomale di Bologna, in via de’ Pepoli 1/A.
    Un omaggio ad Amos Vogel, un approfondimento su Gianfranco Brebbia.
    E poi film e materiali più o meno segreti, programmi/monologhi che creeranno un coro diafonico e disturbante.
    Venerdì 29 e sabato 30, dalle 17.00 alla notte; domenica al mattino. Saranno presenti filmmakers e curatori.
    Ingresso gratuito fino a esaurimento posti, con offerta libera e Green Pass.
    In collaborazione con Ass. Menomale APS e Comune di Bologna

    Venerdì 29 Ottobre

    h17.00 –
    Sabbia negli ingranaggi (I). Dedicato ad Amos Vogel.
    Film as a Subversive Art: Amos Vogel and Cinema 16 (Paul Cronin, 2003, 55′)

    h18.00
    L’arte di cadere (su una terra sconosciuta)
    a cura di Giuseppe Spina e Giulia Mazzone
    Mille Cipressi (Luca Ferri 2021, 13′)
    L’Estasi di Oleg (Francesco Selvi 2019, 20′)
    Pistacchi (Luca Sorgato 2019, 14′)
    The Garden (Pietro Librizzi 2020, 10′)
    (questo programma sarà presentato all’Istanbul Experimental Film Festival – 12/21.11.21).

    h19.30
    Aperitivo e amenità

    h21.00
    Le parole della notte
    a cura di Stefano Miraglia
    The road is dark and it’s a thin thin line (Carlo Galbiati 2021, 15’)
    O arrais do mar (Elisa Celda 2020, 18’)
    Vers le soleil (Nour Ouayda 2019, 18’)
    Je me souviens de Sunderland (Félix Fattal 2017, 12’)
    69 (Ignazio Fabio Mazzola 2021, 1’)

    h23.00
    La Machine infernale MMXXI
    live di Alessio Galbiati (ilcanediPavlov).
    Montaggio dal vivo per suoni e immagini di materiali ritrovati.




    •••

    Sabato 30 Ottobre

    h17.00
    Sabbia negli ingranaggi (II). Dedicato ad Amos Vogel.
    a cura di Tommaso Isabella

    h18.00
    A volte vorrei essere un sasso
    a cura del collettivo ৺ ෴ ර ∇ ❃ ﹌﹌
    Le Sibille (Lina Mangiacapre – le nemesiache, 1981, 25’)
    Agatha (Beatrice Gibson, 2012, 30’)
    Ida Western Exile (Courtney Stephens, 2020, 8’)

    h19.30
    Aperitivo e amenità

    h 21.00
    Idea assurda per un programma. Gianfranco Brebbia.
    a cura di Rinaldo Censi
    Ho fatto un film 1° (1970, 15′)
    Idea assurda per un filmaker. Ester. (1969, 12′)
    Extremity 2 (1968, 19′)
    Bet (1973, 5′)
    Bazar (1973, 4′)
    (In collaborazione con l’Archivio Gianfranco Brebbia)

    h 22.30
    Midnight Movie
    a cura di Riccardo Re



    •••

    Domenica 31 Ottobre

    h 10.30
    Incontro e proiezioni ad libitum.
    Sabbia negli ingranaggi (III). Dedicato ad Amos Vogel.

     


     

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  • Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano

    On: 9 Novembre 2020
    In: 2020
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    Alessio Galbiati
    Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano
    Collana: LA NUOVA COLLANA COLORATA Coriandoli a cura di Francesco Selvi
    CAPIRE Edizioni Srls
    CartaCanta Editore | Risguardi Edizioni | EDM
    Pagine: 96 – Euro 9,00 – Ed. 966
    www.cartacantaeditore.it

    Un testo di NOMADICA qui:

    Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano

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  • Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano

    On: 8 Novembre 2020
    In: Senza categoria
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    CAPIRE Edizioni, 2020

    Alessio Galbiati
    Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano
    Collana: LA NUOVA COLLANA COLORATA Coriandoli a cura di Francesco Selvi
    CAPIRE Edizioni Srls
    CartaCanta Editore | Risguardi Edizioni | EDM
    Pagine: 96 – Euro 9,00 – Ed. 966
    www.cartacantaeditore.it

    Il riferimento è Flaubert, nientemeno. Il contesto è l’Italia e la sua industria cinematografica, fino alle sue propaggini più indipendenti e anarchiche.
    Il Dizionario nasce da appunti e frammenti accumulati nel corso degli anni, strutturati in ordine alfabetico, con l’idea di raccontare i tic e le bestialità di un mondo e dei suoi abitanti.
    Una collezione dei petali del fiore che mai sfiorisce: la Stupidità umana.
    Un impietoso ritratto, divertente e divertito, dal quale nessuno può sentirsi escluso; men che meno l’autore.

    Sul nuovo libro di Alessio Galbiati, il Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano.

    Esistono molti stupidi manuali di cinema italiano, spesso venduti a universitari costretti a rimpinguare le tasche di professori a corto di idee e con l’obbligo di pubblicazione, professori che pur di continuare a ricoprire quei ruoli, pur di riempire quelle pagine bianche, ripetono i concetti più inutili, ritritano storie e storielle.
    Ci sono stupidi dizionari di cinema, annuali elenchi di titoli in rigoroso ordine alfabetico, accozzaglie di sinossi e giudizi affrettati (li chiamano critici e godono di grande stima), specchio della povertà e del minimalismo sinaptico. Vengono pubblicati annualmente e con la cadenza vile di ogni tradizione ripetono fino alla nausea gli stessi aneddoti.
    E ci sono stupidi cinefili, i paladini della critica, hanno spazi su giornali e riviste, scrivono di tutto sull’ultimo film visto in sala, usano e reinterpretano malamente frasi e concetti di filosofi e pensatori, smontandone involontariamente il valore, riducendoli a scarne fastidiose presenze, tant’è che citare Deleuze o Lacan è ormai diventata una pratica ridicola. Anche in questo caso a regnare è quella ripetizione stantia che genera il male supremo: lo stereotipo, che cancella. Il frutto celebrale del reazionario tradizionalista (che in molti casi si crede di sinistra). Perché quando tale pratica si diffonde diventa una “forza storica” e, nella fattispecie, la forza storica del cinema italiano, forza che avanza inesorabilmente.
    Se può esserci un antidoto a tutto questo da oggi c’è: si tratta del primo dizionario il cui oggetto è la Stupidità stessa. Le stupidità lette, dette, sentite, vissute negli anni, create e massificate per la massa, come massi, come macigni che con queste pagine oggi si sgretolano – o almeno dovrebbero sgretolarsi – in una risata più o meno amara. 
Il lettore, accantonando Whitman, si ritroverà a percorrere un sentiero (troppo) battuto e tempestato di merde, con certa fatica tenterà di evitarle ma alla fine certamente le incontrerà e le pesterà! Troverà cioè dei legami segreti tra i suoi pensieri e una, due, cento delle 463 voci di questo compendio di stereotipi che è il Dizionario dei luoghi comuni del cinema italiano. Gli effetti di questo cammino potranno essere illuminanti e divertiti o disgustati e indifferenti.
    Chi ha scritto questo libro, Alessio Galbiati, è mente attenta e sensibile, svincolata dagli interessi trasversali che condannano i molti. Prova ne è il suo decennale Rapporto Confidenziale, che oltre ad essere un atto pregevole per coerenza e linea è anche una rara rivista realmente indipendente dal panorama italico. Edito da Capire Edizioni, si tratta del primo volume di Coriandoli una collana diretta da quel salvatico – perché “salvatico è colui che si salva” – di Francesco Selvi.
    Questo libretto è una sorta di anti-manifesto che divertendo svela le Stupidità e, tra le righe, ne rivela le pratiche, stimola riflessioni e questioni sul cinema italiano. Sfogliare queste pagine vuol dire percorrere un passo e un sorriso verso la salvezza: attenzione però perché le merde/stereotipi si annidano nelle menti, bisogna attivarsi quantomeno per riconoscerle e magari cercare di evitarle. Ecco un piccolo strumento che senza dubbio aiuta chi è disponibile all’impresa.

 In coda al Dizionario il lettore troverà una breve e chiarificatrice raccolta, si tratta delle Scritte sui muri dei bagni dei cinema italiani – selezionate tra il 1995 e il 2020 – che rappresentano la rivelazione finale: mentre sugli schermi l’intellettuale italico tenta di occultare il proprio fallimento, nei cessi delle sale il pubblico più audace si lascia andare alle idee più originali, inedite e forse, infine, risolutrici. 
(gs)

    Bari, 2000

    Alessio Galbiati è critico cinematografico, fondatore e direttore editoriale di Rap-
    porto Confidenziale. Ha scritto per, e collaborato, con diverse testate cartacee e digitali, occupandosi perlopiù di quelle cose che si è soliti chiamare “film”; scrive trattamenti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Come Flaiano, pensa che «L’arte sia un investimento di capitali, la cultura un alibi». Eccetera eccetera…

    CORIANDOLIQuando la letteratura ti mette il carnevale in testa
    a cura di Francesco Selvi.

    Si legge sempre meno, un problema!
    Le case editrici collassano, un problema!
    In Italia leggere è valutato, quando va bene, superfluo, un problema!
    Ma basta un poco di zucchero e la pillola va giù! Una pillola colorata e piccola, invitante, briosa, allegra e fresca!
    Questa pillola è la collana CORIANDOLI.
    Libri di piccolo formato stampati su carta colorata, ogni titolo una carta di colore diverso, illustrati all’interno con giallo&nero o malva&nero o….zafferano&nero!
    Libri che appunto siano ambigui come il carnevale: freschi e leggeri ma allo stesso tempo inquietanti e profondamente intelligenti, letture veloci ma su cui poter tornare più e più volte col piacere ogni volta di scoprire un aspetto nuovo.
    La collana CORIANDOLI non è dedita al qualunquismo, non vuole essere blanda e innocua letteratura da ombrellone, bensì affrontare il nostro mondo contemporaneo con feroce ironia, per far fissare sul viso del lettore un sorriso che ben presto si scoprirà essere quanto di più vicino ad un ringhio!
    Piccoli e maneggevoli, i libri della collana CORIANDOLI dovranno avere un costo modico, non oltrepassando mai i dieci €, superbi nell’aspetto grafico e belli sotto l’aspetto visivo.
    Ogni volumetto sarà stampato in 200 copie numerate, confidando in più e più ristampe.

    Il Carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea della verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù. Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva ad ogni perpetuazione, ad ogni carattere definitivo e ad ogni fine.
    M. Bachtin

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  • Forfora di stelle! [radiogarbino]

    On: 7 Febbraio 2014
    In: Senza categoria
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    [“Forfora di stelle” è un programma a cura di Francesco Selvi, andato in onda su radiogarbino.it, vicino a Nomadica per scelte, interessi e follie – nonché per il suo bizzarro curatore. Riproponiamo qui alcune puntate.]

    Forfora-di-Stelle_logo

    Genere: Intrattenimento
    Autori: Franz
    Durata: 30 minuti circa

    Descrizione
    Prendete una scatola cosparsa di brillantini, metteteci dentro il jazz, il rumore, james brown, il black panther party, de berardinis, i lego, pierino, il lupo, ligeti, la riviera, un krapfen, i can, carmelo bene, andreotti, furia cavallo del west, l’anima de li mortacci vostri, la rettore, l’angolo retto, mario bava, la guardia di finanza, la guardia svizzera, guardie e ladri, il bayon, la disco music, il natale, merano, il cremlino, il cremino, la pravda, anna oxa, il punk, il tortino porretta, buttate una bomba all’interno della scatola, chiudete il coperchio, aspettate la detonazione e fra mille brillantini volanti avrete davanti a voi forfora di stelle!
    FORFORA DI STELLE è un contenitore di storie, deliri, geometrie sfasate, disarticolazioni, afasie, balbuzie e idiozie DOC sotto forma di BLOB radiofonico che dà libero sfogo alle sinapsi più avariate e improbabili. Trasmissione dai toni imprevisti, tratta di musica, cinema, cultura pop, kitscherie varie ed eventuali, personaggi e oggetti volanti non meglio identificati. Potete passare una mezz’ora ruggente ogni martedì sera live su www.radiogarbino.it alle 22:30


    FORFORA PUNK

    ovvero rabbia giovanile, appartenenza, orgoglio nella diversità…poi si cresce e tutto cambia…o forse no.

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    FORFORA GIAPPONE

    ‘un  urlo dall’estremo oriente fa tremare le coscienze, fra tradizione e innovazione il mistero di un popolo in bilico perenne fra passato e lontanissimo futuro. Mio piccolo omaggio a Yukio Mishima, di cui si sentono stralci di discorsi.

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    FORFORA POTERE

    ‘forfora da sempre tenta di essere trasversale, sfuggente, in qualche modo anarchica. Non poteva quindi mancare una disamina del potere, scegliendo infine che l’unico potere a cui è un dovere sottostare è il non riconoscere alcun potere…e basta!

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    FORFORA NATALE

    Forfora non può farsi scappare la possibilità di esternare tutto il suo amore per i suoi cari ascoltatori, ergo…buon natale, miei cari

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    FORFORA GIANNI BRERA

    un vero e proprio inno alla grappa ed al magico linguaggio barocco di uno dei mattatori della letteratura sportiva e non, il buon vecchio Gioan Brera.
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    FORFORA MALATTIE

    Con tanti farmaci, medici, salassi, rimedi….eppur si muore!

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    FORFORA INVENTORI

    Che forfora di stelle sia amante della pazzia è cosa nota…qui i migliori inventori che la patria italiota sia mai riuscita a sfornare.
    Letture dal libro ‘I mattoidi italiani’ di Paolo Albani, voce Francesco Selvi.

    Horse and rider

    FORFORA CRISI

    Fra un lazzo e un mazzo il popolo italiano di fronte alla crisi, fra lirismo e buzzurreria qualunquista. Da assumere lontano dai pasti, finale epico, vietato non esaltarsi.

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    FORFORA  ORNITOLOGIA

    Giulio Escalona incontra forfora di stelle…o meglio, si scontra con forfora di stelle! tamponamento neuronale, niente feriti, dalle due teste sono volati via una serie di pappagalli variopinti musicati dal bravissimo Giulio, alias La Capra, valente musicista già in azione in Malatesta per Buone Gambe e Robot festival.
    Un viaggio esotico fra penne e becchi in salsa electro

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    SUL NON ESSERCI

    Carmelo Bene da sempre parla come un balbuziente, si crea handicap, tenta di annullare il linguaggio, forfora non ha fatto altro che tentare di amplificare tutto ciò, riuscendo suo malgrado a toccare punte di lirismo come solo i giganti sanno dare, come sicuramente fu quel geniale iconoclasta al secolo noto come CB.


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    REZZARELLA DI LUNA

    Il discorso diventa disarticolato, accozzaglia di frasi spiantate che scavano come il picchio nei cervelli degli ascoltatori. Antonio Rezza e Flavia Mastrella trovano il loro habitat ideale in questa comunicazione fulminante, di sketch brevissimi, cattivi ed ironici, dove ogni senso è perduto, soprattutto il senso della parola comunicazione stessa.

    rezza


    MONOLOGANDO FARFUGLIANDO BIASCICANDO

    è una puntata monografica sul cinema secondo Luca Ferri, accompagnato e diretto dalle musiche di Dario Agazzi, compositore che da sempre realizza le musiche dei film del regista. Un monologo sbiascicato, stentoreo, a tratti illuminante, dove la voce diventa una nenia sinfonica e ossessiva mentre le parole scorrono autisticamente, lasciando intravedere brandelli di discorso, ragionamenti, sillogismi, congetture. La musica di Dario Agazzi si incastra fra una frase e l’altra, si insinua, ne diventa leit motiv, struttura portante. Un viaggio vorticoso e allucinante fra le pieghe di una mente troppo lucida per questi tempi da risultare fuori norma, quasi malata.

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