• Manfredo Manfredi – Breve biografia e testi critici

    On: 8 Dicembre 2014
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    Biografia
    Manfredo Manfredi (1934), dopo aver frequentato a Roma la Facoltà di Architettura, nel 1958 si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti. Inizia la sua attività di scenografo nel 1960, come aiuto di Piero Filippone nel film Antinea, l’amante della città sepolta. Nel 1962 realizza i disegni per la sigla di Carosello e le scenografie di film, documentari e spettacoli televisivi. Cresce dunque nell’ambiente romano che è in quegli anni uno dei centri artistici più attivi al mondo: suoi amici sono Pascali, Kounellis, Ceroli, Piruca, che hanno segnato la ricerca artistica italiana. La sua sperimentazione nel campo del cinema d’animazione inizia nel 1963, con cortometraggi di denuncia sociale come Ballata per un pezzo da novanta (1966) sulla mafia siciliana, o Su sàmbene non est abba (Il sangue non è acqua, 1968), sul banditismo in Sardegna, che ottiene vari riconoscimenti tra cui il Nastro d’argento come miglior cortometraggio.
    Dal 1968 al 1975 si dedica alla regia di numerosi film brevi prodotti dalla Corona Cinematografica. Del 1975 è Uva salamanna che vince il Festival cinematografico internazionale di Mosca. Nel 1977 ottiene la nomination all’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione con Dedalo, e il Gran Premio al festival di Ottawa – in quel periodo il festival d’animazione più importante al mondo. Negli anni successivi diventa socio della romana Cineteam e realizza film istituzionali, special televisivi, decine di spot pubblicitari e sigle TV. I film più importanti di questo periodo, metà novanta, sono splendidi adattamenti cinematografici da opere letterarie: Il canto XXVI dell’Inferno, da Dante (si tratta del canto di Ulisse) e Le città invisibili da Italo Calvino. Nel contempo come pittore ha sviluppato la sua ricerca nell’ambito dell’espressionismo astratto, attività che continua tutt’oggi. “E’ un pittore che, assai più di altri, ha lavorato lungamente nell’ombra e per alcuni lustri non ha fatto mostre” scrive Marcello Venturoli, curatore di una grande personale dedicatagli a Roma nel 1992.  Dopo 20 anni interamente dedicati alla pittura ritorna al cinema d’animazione con un nuovo film dal titolo Lo spirito della notte, prodotto e diffuso in collaborazione con Nomadica. I suoi film sono stati più volte trasmessi dal programma “Fuori Orario – cose mai viste”, Raitre.

    Biography
    Manfredo Manfredi (1934) grows up in Rome where he goes to the Architecture faculty and he graduates from set design in 1958 at the “Accademia di Belle Arti”. He begins his set design’s work in the 1960, as the assistant director of Piero Filippone in the movie Antinea, l’amante della città sepolta. In the 1962 he makes the drawings for the italian Carosello’s tune and the set design of other movies, documentaries and television shows. He grows up in the work environment of Rome which in those years is one of the most active artistic centers in the world: his friends are 
Pascali, Kounellis, Ceroli, Piruca, who have signed the italian artistic research. His experimentation in the field of animation’s filmmaking begins in 1963, with short movies of social denounce like
    Ballata per un pezzo da Novanta (1966) about sicilian mafia, or Su Sambene non est abba (Water is not Blood, 1968), about sardinian banditry, which obtains different eulogies in which the Nastro
D’argento as the best short movie. From the 1968 to the 1975 he works as director of many short movies produced by the Corona Cinematografica. Uva Salamanna made in the 1975 wins the International Cinematographic Festival of Mosca. In the 1977, with Dedalo, he obtains the nomination for the Oscar as the best animation short movie, and the Big Prize at the Ottawa’s festival – at that time the most important in the world animation movies festival. In the next
years he becomes member of the Cineteam in Rome and he makes istitutional movies, television special shows, dozens of Tv commercials and theme songs. 
The most important movies in the middle of the nineties years are wonderful screen adaptations from literary works: The Canto XXVI of the Inferno, by Dante (it is the canto of Ulisse ) and Le città invisibili by Italo Calvino. In the meanwhile, until nowadays, he has developed his research as a painter in the field of abstract expressionism.He is a painter who, much more than others, has worked for a long time in the shadow and for some decades he has not made exhibitions”, that is what Marcello Venturoli wrote, who was the superintender of a monograph exhibition dedicated to Manfredi in Rome in the 1992. After 20 years entirely dedicated to painting, he returns to the animation filmmaking, with a new movie called Lo spirito della notte, produced and distribuited in collaboration with Nomadica. Manfredi’s movies have been different times broadcasted by Raitre, the italian Tv chanel’s, in the programme “Fuori Orario – Cose mai viste”.

    dante_manfredo_manfredi_nomadica

     

    Filmografia / Filmography
    L’albero (co-realizzatore Guido Gomas), 1963
    Ballata per un pezzo da novanta (co-realizzatore Guido Gomas), 1965
    Terun, un treno dal sud (co-realizzatore Guido Gomas), 1966
    Sonata per violino solo (co-realizzatore Guido Gomas), 1967
    La spaccata (co-realizzatore Guido Gomas), 1967
    Su sambene no est aba (“Il sangue non è acqua”, co-realizzatore Guido Gomas), 1968
    Rotocalco, 1969
    K.O., 1969
    Il muro, 1970
    I lupi e gli agnelli, 1970
    Sotterranea, 1971
    La maschera della morte rossa (co-produzione Zagreb film – Corona Cinematografica), 1971
    La gatta (co-produzione Zagreb film – Corona Cinematografica), 1973
    Underground, 1973
    Uva salamanna, 1974
    Nuvole, 1975
    Immagini, 1976
    Dedalo, 1976
    Ten to survive, 1979
    L’eroe dei due mondi (inserto in animazione per il film di Guido Manuli), 1993
    Canto XXVI° dell’Inferno di Dante, 1997
    Le Città Invisibili ,1998
    Il sogno di Aida (inserto in animazione per il film di Guido Manuli “Aida degli alberi”), 2001
    Lo spirito della notte (vai alla pagina) , 2018

    * Per vedere una selezione dei film di Manfredo Manfredi *

    La perenne riflessione di Manfredi sulla violenza, una violenza che perviene puntualmente alla distruzione, si traduce in un’opera di alta poesia che rimane nella memoria di molti. Nei suoi lavori, tutti vivamente policromi, l’autore si riferisce a parentesi amare di una società in sfacelo, e lo fa attraverso un mezzo filmico come il disegno in animazione e con mezzi squisitamente pittorici che propongono allo spettatore l’urgenza di problemi ormai non più differibili.Il cinema disegnato: storia e tecnica di Mario Pintus e Francesco Guido, 1992

    … Manfredo Manfredi è un pittore che, assai più degli altri, ha lavorato lungamente nell’ombra e per alcuni lustri non ha fatto mostre, partecipando alla vita artistica come un addetto ai lavori in incognito; ma il quadro della sua attività, se pure disegnato con una sorta di aristocratica solitudine, ora nelle professioni più assorbenti che esercita dal 1964, il cinema di animazione e la scenografia, ora dentro l’amata pittura, è quello di un professionista: anzi m’è capitato poche volte di festeggiare in un pittore non di carriera un baricentro di gusto così preciso e stabile, del resto assorbito negli anni della gioventù, quando, nel diplomarsi in scenografia alla Accademia di Belle Arti di Roma, Manfredo fu amico dei Pascali, dei Kounellis, dei Ceroli, dei Piruca, “giovani” che a quel tempo segnavano il clima nuovo delle ricerche e dei risultati in Italia, prima e a fianco della pop art.Marcello Venturoli, Catalogo della mostra 'Un viaggio tra pittura e animazione. L'arte di Manfredo Manfredi', 2002

    L’animazione di Manfredi è quanto di più sofisticato possa esistere: apparentemente effimera (distrugge gli originali in corso d’opera), ha mantenuto il respiro di un’arte indipendente e offre la chiave di lettura più veritiera dei suoi quadri e disegni.Oscar Cosulich, Catalogo della mostra 'Un viaggio tra pittura e animazione. L'arte di Manfredo Manfredi', 2002

    Credo che l’animazione sia uno di quei fatti creativi pieni perché è fatta di musica, di ritmi, di regia, una serie di fatti che convergono nell’opera, è appagante perché è un’opera a tutto tondo. Questa è la motivazione che mi do se mi chiedo perché faccio animazione, è un modo di esprimersi e questo è il mio modo di fare animazione, cercando l’immediatezza del segno, per questo mi piace disegnare e dipingere direttamente, perché è un modo di essere, una cifra.Manfredo Manfredi, da 'Il cinema d'animazione italiano oggi' di Sabrina Perucca

    Scritti sull’arte di Manfredo Manfredi

    Il pdf contiene i seguenti articoli:
    – Giannalberto Bendazzi, “Fantasia e chiarezza: Manfredo Manfredi”, NewCinema, 1971
    – Massimo Maisetti, “Dedalo”, Letture, 1976
    – Attilio Giovannini, “Concerto per matita ben temperata di Manfredi”, Linea Grafica, 1980
    – estratto da Mario Pintus e Francesco Guido, “Il cinema disegnato: storia e tecnica”, 1992
    – Sabrina Perucca, “L’arte di Manfredo Manfredi” + intervista, Il cinema d’animazione italiano oggi, 2008
    – dal catalogo della mostra “In viaggio tra pittura e animazione, l’arte di Manfredo Manfredi” (2002), tre interventi di Oscar Cosulich, Marcello Venturoli, Emidio De Albentis.

     

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  • JAZZ FOR A MASSACRE

    On: 26 Maggio 2014
    In: 2013/2014
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    Ita-Pol / 2014 / 00:15:20
    a project by Leonardo Carrano
    a film by Leonardo Carrano and Giuseppe Spina
    music by NOISE OF TROUBLE from Bloody Route

    “Jazz for a massacre” is a tribute to the sperimental artist and cineaste Nato Frascà, inventor of “the doodle method”, a form of free expression to explore the unconscious. Ideally applying this method, the film comes out as a musical-pictorial jam-session where Noise of Trouble’s jazz improvisation combines well with the abstract forms, created by Leonardo Carrano directly onto film, and edited by Giuseppe Spina. 20,000 painted, engraved and etched photograms involve the spectator in a chromatic dance.

    “Jazz per un massacro” è un omaggio all’artista e cineasta sperimentale Nato Frascà, inventore del “metodo dello scarabocchio”, una forma di libera espressione attraverso la quale sondare l’inconscio. Applicando idealmente questo metodo il film risulta una jam-session pittorico-musicale, in cui l’improvvisazione jazz di Marco Colonna si sposa con le astrazioni create direttamente su pellicola da Leonardo Carrano e montate da Giuseppe Spina. 20.000 fotogrammi dipinti, incisi e acidati, coinvolgono in una fantasmagorica danza cromatica.

    Incisione, pittura e acidatura su pellicola e doppia-pellicola, riprese:
    Engraved painted with nitric acid film and double-film, camera operator:
    Leonardo Carrano

    Montaggio e post-produzione:
    Film editing and post production:
    Giuseppe Spina

    Musica: Noise of Trouble dall’album Bloody Route
    Music by NOISE OF TROUBLE from Bloody Route

    Sculture di
    Sculptures by
    Paolo Garau

    Supervisione Color grading:
    Color grading supervisor
    Riccardo Canini

    Prodotto da
    Production by
    Leonardo Carrano – may2014

    For info: info@nomadica.eu

    Buona la prima. Riflessioni attorno al film Jazz for a massacre (un testo di FRANCA D’ANGELO)
    Il film di Leonardo Carrano e Giuseppe Spina, dedicato al maestro Nato Frascà già nel titolo cita l’artista e regista che nel 1991 gira “Jazz per un massacro” al Teatro Piccolo Eliseo un film sullo spettacolo di e con Massimo Venturiello e Ubaldo Lopresti (con interventi musicali del Quintetto Pierantuzzi). Fu montato con parti del film Céline realizzato nel 1969 a Parigi e presentato in anteprima al Festival di Spoleto riscuotendo particolare successo.*
    Leonardo prima e Giuseppe poi, mi evidenziano l’esigenza di raccontare lo Scarabocchio degli adulti, metodo ideato da Frascà, pioniere delle arti terapie, scomparso nel 2006.
    Questo appuntavo mentre i fotogrammi scorrevano sullo schermo:
    Xilografia, fotografia pittorica dello Scarabocchio, risonanza magnetica del lato oscuro espresso dalla persona col segno energetico.
    Colore, testa, convulso ritmo accelerato, montaggio ansiogeno. Stati che si attraversano per raggiungere i segni scarabocchiati e che conducono a quella liberatorietà del segno, che non sovrastrutturato, porta con sé flussi energie sempre più profonde e ancestrali. Toccando, a ritroso, in congestioni emozionali e balzi spaziotemporali, vicende relative alla vita prenatale e alla elaborazione del parto nascita, arrivando in taluni casi fino alla fecondazione, rappresentata come una vera esplosione cosmica e nascita di una nuova galassia. Visioni micro-macrocosmiche.
    Aperture e connessioni con la fisica quantistica e la teoria delle stringhe cosmiche.
    La visione del film è un preludio, mi stimola a proporre un’altra visione, quella di un viaggio nello Scarabocchio realizzato da Frascà e invito gli autori all’utilizzo dei fotogrammi scarabocchiati dall’artista e da lui raccolti, con l’intento di percorrere quel segno che altro non è che grafite in attrito sulla superficie che, tra suono e figurazione, contiene e traccia memorie di nostri passaggi d’esistenza.
    Buona la prima.

    Penne 24 giugno 2014
    Franca D’Angelo

    *TEATRO:”JAZZ PER UN MASSACRO” AL PICCOLO ELISEO DI ROMA
    ROMA 10 apr.1991-(ADNKRONOS)- Un testo di Celine per una nuova piece in scena al Piccolo Eliseo di Roma ”Jazz per un massacro” prodotto dalla Compagnia del Piccolo Eliseo: l’opera di uno scrittore considerato scomodo, sgradevole, ingombrante, per decenni frainteso e ignorato. ”Jazz per un massacro” si propone come un concerto, un’improvvisazione musicale in cui l’esecutore si da’ anima e corpo, abbandonandosi a melodie e ritmi.
    Un ritmo molto simile a quello del primo Jazz, quello che intorno agli anni ’20 con l’introduzione dello ‘spirito d’improvvisazione’ – spiega il comunicato – ha determinato una svolta decisiva nella storia della musica. Nello spettacolo ci si propone di rivivere, attraverso questa ‘lingua’ musicale, alcuni momenti di quel lucido ‘delirio’ restituendo alcuni brandelli carichi di temi e contenuti di un’attualita’ sconcertante.
    Le musiche di Massimo Nunzi sono eseguite da LUI ALLA TROMBA Sandro Satta (sax alto), Andrea De Carlo (contrabasso), Alessandro Gigli (batteria). Gli interpreti sono: Massimo Venturiello e Ubaldo Lo Presti.

    Franca D’Angelo
    scenografa, tessitrice, collaboratrice di Frascà, custodisce e studia l’opera dell’artista dal 1994. // franca.dang@gmail.com //

    FRAMES TRATTI DAL FILM
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  • Leonardo Carrano

    On: 26 Gennaio 2014
    In: Senza categoria
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    Leonardo Carrano nasce a Roma nel 1958.
    Pittore e grafico, nel 1980 vince il premio Lubiam assegnatogli dal maestro Renato Guttuso. Dal 1992 si occupa di cinema d’animazione sperimentale; i suoi lavori, frutto della combinazione di tecniche e linguaggi diversi, tutti sperimentali e a metà strada fra astratto e referenziale, sono presto notati dalla critica e selezionati in importanti festival in Italia e all’estero (Venezia, Roma, Locarno, Annecy, Montreal, Parigi, Zagabria, ecc). Le sue animazioni sono state mandate in onda più volte in alcuni programmi RAI, “Blob cartoon” e Fuori Orario. Nel 1994 realizza per la Fininvest le scenografie virtuali del programma L’ANGELO. Nelle sue realizzazioni Carrano si è avvalso della collaborazione di compositori noti ed apprezzati come Sylvano Bussotti, Giorgio Battistelli, Ennio ed Andrea Morricone.

    Le ultime produzioni:

    JAZZ FOR A MASSACRE
    [the page of the new film – MAY 2014]

    an animation film by Leonardo Carrano and Giuseppe Spina

    jazz_frame_26

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    AETERNA
    Italia, 2013, 00:58:00
    di Leonardo Carrano

    Produzione 4K s.r.l.
    Distribuzione Nomadica e Mimesi’s Culture

    Aeterna è un film d’animazione sperimentale, che prende vita dalle sensazioni che ha suscitato nel suo autore, Leonardo Carrano, l’ascolto del Requiem di Mozart. Le parti della celebre Messa vengono interpretate attraverso 14 film che creano un insieme organico e variegato quanto a tecniche d’ animazione e linguaggi espressivi.
    “Il mio è stato un abbandono allo stupore progressivo che l’ascolto quotidiano del Requiem, per dodici anni (cinque di ascolto passivo e altri sette durante la realizzazione del film), ha suscitato in me e che via via ha preso forma nella mia opera, attraverso un processo prevalentemente onirico: l’atto creativo e il gesto tecnico-artistico sono scaturiti da ispirazioni multiple che attingono sia alla musica come pretesto, sia al mio vissuto che, inevitabilmente, ha permeato di sé un lavoro così lungo nel tempo.”  – Leonardo Carrano

    [Ciascuno dei film è stato realizzato con la collaborazione di un co-regista, che ha arricchito l’opera con la propria sensibilità e il proprio apporto artistico, culturale e tecnico:
    Mikulas Rachlik: Requiem Aeternam; Alessandro Pierattini: Kyrie, Rex Tremendae, Recordare, Domine Jesu, Agnus Dei; Ada Impallara: Dies Irae; Renato Flenghi: Tuba Mirum; Luca Zoppi: Confutatis; Silvio Giorcelli: Lacrimosa, Sanctus; Luca Romani: Hostias; Alberto Antonio Dandolo: Benedictus; Alain Parroni: Lux Aeterna]

    «Aeterna di Leonardo Carrano è un’opera straordinaria,unica, eccezionale.
    Il Requiem di Mozart è esaltato dalle invenzioni di immagini dove appare un mondo più alto di noi…». (Ennio Morricone)

    «Aeterna è un’opera straordinaria, unica, eccezionale. Il Requiem di Mozart è esaltato dalle
    invenzioni di immagini dove appare un mondo più alto di noi…» (Ennio Morricone)

    «Aeterna è immagine in movimento che si fa memento, che rende visibile l’invisibile pur
    mettendo in scena l’impossibilità stessa di raccontare la morte.» (Bruno Di Marino)

    «Una pazza giocosa inconsapevolezza non tanto di giocare a fare Dio ma di giocare a essere l’ala
    di una farfalla, una porzione minima che un soffio sembrerebbe poter scompaginare. … alcune
    delle immagini più forti sono quelle che durano mezzo secondo, e che tu non puoi non sentire
    in quel momento, quando si sta disperdendo un lavoro così colossale. Come se lì fossero celate
    più che manifestate delle tracce di qualsiasi grande artista.» (Enrico Ghezzi)

    «È il film di una vita, è un capolavoro rispetto ad un altro capolavoro.» (Giannalberto Bendazzi)

    Aeterna_Carrano_Mozart_Nomadica

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