• 10 film di Joseph Bernard

    On: 23 Ottobre 2020
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    10 FILM DI JOSEPH BERNARD

    Joseph Bernard vive a Troy, nel Michigan (USA), per un periodo della sua carriera, dal 1975 al 1985, ha lavorato con il mezzo cinematografico e in particolare con il Super8 realizzando più di 100 film. Allievo di Stan Brakhage, ha sperimentato un linguaggio che sviluppa la tecnica del collage cinetico. Un lavoro estremamente minuzioso se si pensa che la larghezza del Super8 è di circa mezzo centimetro. JB filma, rimonta e smonta i suoi film, con un fare che per semplificare potremmo considerare duale: da una parte la creazione del singolo fotogramma, il quadro, che può essere considerato opera-a-sé, realizzato con decine di tecniche differenti dalla ripresa diaristica e fotografica al camera-less. Dall’altra la messa in sequenza/movimento di queste cellule, cioè la relazione dei singoli fotogrammi così come delle luci, delle rifrazioni, dei colori e delle linee in esse contenute – anche qui con tecniche varie e un montaggio che può avvenire in camera o con un estremo lavoro di tagli. Bernard completa così i suoi lavori venendo fuori dalla pura astrazione e creando un complesso di pensieri, un discorso filosofico, artistico, personale.
    I suoi film sono stati proiettati al Detroit Institute of Arts, Chicago Filmmakers, Rutgers University, San Francisco Cinematheque, Ann Arbor Film Festival, Spektrum in Berlin, Dublin’s Irish Film Institute, Cineinfinito in Barcelona, NYC’s Museum of Modern Art e in decine di altri spazi.

    Pubblichiamo una selezione di 10 film di Joseph Bernard (per un totale di 90 minuti circa), corredata da un saggio di Phil Coldiron del 2015, scritto per la rivista Cinema Scope in occasione della pubblicazione del blu-ray Prismatic Music, e da un’intervista all’autore di Jeanette Strezinski alla Batista Gallery il 17 aprile 2004. Entrambi i testi sono stati tradotti in italiano. Ringraziamo Joseph e la moglie MariaLuisa per la disponibilità e l’amicizia, Jeanette Strezinski e Phil Coldiron per aver dato il consenso alla pubblicazione.

    A cura di Riccardo Re e Giuseppe Spina, la revisione delle traduzioni è di Stefano Miraglia.

    Il sito di Joseph Bernard : http://www.josephbernard.com/

    Joseph Bernard, intervista di Jeanette Strezinski – Batista Gallery, 17 aprile 2004 • ITA // ENG
    Implicazioni di una Totalità: Fotogrammi per i film di Joseph Bernard, di Phil Coldiron, in Cinema Scope 63 • ITA // ENG

    CHAMBER (1977)

    Il titolo del film tiene conto dei significati e delle implicazioni della parola “camera”, come parte del cuore, musica intima, oscurità, stanza, cinepresa, prigione, cilindro di una pistola… vuoto o carico. Chamber ha sancito la mia conversione da pittore a cineasta.

    JSB AT 9 (1978)

    Ritratto montato interamente in camera di Jessie Serafina Bernard, tra il sole e l’ombra di un tardo pomeriggio d’estate.

    RITUAL (1979)

    Questo è uno di quei rari casi di montaggio in camera totale che offrirà spunti per i miei successivi e più stratificati film. Il ritmo e le dissolvenze incrociate sono state un regalo perfetto! Super8, muto, sperimentale.

    DIVERSION (1980)

    Un naturale accompagnamento a Ritual. Entrambi i film sono densamente compressi e aprono diverse opzioni al lavoro futuro. Super8, muto.

    SPLICES FOR SHARITS (1980)

    Questo omaggio al regista strutturalista Paul Sharits è stato realizzato ri-fotografando migliaia di giunture, e organizzandole in quattro movimenti. L’immagine continua della linea di giuntura implica quasi un paesaggio onirico/una linea d’orizzonte. Ho incontrato Sharits poco dopo aver completato il film e gliene ho regalato una stampa a cui ha risposto con entusiasmo. Super8, muto, sperimentale.

    EYE REELS (1980)

    Una fusione intricata di astrazioni dal sapore celtico, home movies e un festival di danza irlandese, montata avendo in mente proprio quelle mosse. Le riprese rapide e la modellazione densa all’interno del film trovano i loro echi nei ricami, nei pizzi, nella lavorazione della pietra e del metallo – tutto ciò deriva dal linguaggio stesso; sia nel suono che nell’aspetto calligrafico.

    NIGHT MIX (1982)

    Una risposta a un dibattito fra me e un amico fotografo, immagine fissa vs immagine in movimento. Night Mix contiene un ampio vocabolario filmico grazie al largo impiego di fotogrammi incollati, macchiati di inchiostro, sbiancati, disegnati e pesantemente giuntati fra loro. Il montaggio è astrattamente e ritmicamente intenso. È girato a Provincetown. Super8, muto, colore, b&w. Dedicato a Bill Gubbins.

    VARIANT CHANTS (1983)

    Una danza celebrativa dervisci fatta di luce, colore e movimento. È una combinazione di riprese in esterni e tabletop shootings che includono oggetti, diapositive 35mm e immagini dei miei primi dipinti su vetro. Super8, muto, non-narrativo.

    FILM FOR UNTITLED VIEWER (1983)

    Un soliloquio itinerante senza giunture che accoglie lo spettatore solitario, sconosciuto e perspicace con cui condivido il film.

    HER MOVES (1985)

    12 filmati intrecciati di donne impegnate in attività personali – ciascuna filmata separatamente, quindi montata in una sorta di danza collettiva. Il mio ultimo film completo.

     

     

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