• Nomadica / Capo d’Orlando, agosto 2014

    On: 15 Agosto 2014
    In: 2013/2014
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    capo d'orlando_nomadica

    Augusto Tretti, Luigi Di Gianni, Norman McLaren, John Giorno, Luigi Di Ruscio, Domenico Brancale, Jonny Costantino, Antonello Faretta, Archivio INVIDEO, Andrea Martignoni, Luca Ferri, Davide Manuli, Leonardo Carrano, l’Animazione italiana contemporanea, l’Underground italiano dei ’60, …

    qui il programma completo e il giornale della mostra

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  • Illustrazione animata _ Il cinema di Virginia Mori e Magda Guidi

    On: 5 Maggio 2014
    In: 2013/2014
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    7maggio2014
    SalaNomadica|SpazioMenomale h21.45 Bologna
    Incontro con due delle animatrici più importanti del momento, i loro film, la loro passione.
    Presenta Andrea Martignoni

     

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  • Il cinema di Norman McLaren _ a 100 anni dalla nascita

    On: 5 Aprile 2014
    In: 2013/2014
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    Mer 9 aprile , h 21.45 _ SalaNomadica | SpazioMenomale, Bologna
    Nomadica presenta
    Il cinema di Norman McLaren _ a 100 anni dalla nascita _
    con Andrea Martignoni che ci accompagnerà tra le tecniche del maestro.

    locandina_norman_mclaren_

    McLaren esplorò incessantemente le possibilità tecniche e linguistiche del cinema di animazione, senza tuttavia mai dimenticare l’esigenza morale di stabilire una forte comunicazione con il pubblico. Le sue opere sono tutte caratterizzate da una continua ricerca e da un implacabile rigore compositivo.

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  • Nomadica presenta _ 10 disegni di Virginia Mori

    On: 19 Giugno 2013
    In: Senza categoria
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  • Gregory Petitqueux

    On: 12 Marzo 2013
    In: Senza categoria
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    Gramma

    Francia/Italia, 2000-2005, 00:52:00, stop motion film
    scritto da Gregory Petitqueux (Francia) e Tuia Cherici (Italia)
    realizzazione, montaggio e sonoro Gregory Petitqueux
    collaborazione alla realizzazione Tuia Cherici
    effetti digitali video Simone Lecca, Gregory Petitqueux
    musiche Danilo Casti (OOFF.OURO)
    luci: Fabio Sajiz
    titoli di coda: Luciano Baragiola
    Dialoghi: No
    di Gregory Petitqueux

    Il film è stato interamente autoprodotto, creato in oltre 5 anni di lavoro in una stanza di 21mq, con una camera miniDV, un microfono, un computer da 600mhz.
    Girato in S-VHS, miniDV e super8.

    Gramma è un pupazzo di ferro, legno e bulloni. Vive in mezzo alla fauna bizzara di un mondo desertico, brullo e sterile, sovrastato da un cielo senza nuvole. In questa terra desolata, sopravvivono segni e tracce di civiltà oramai ritirate o addirittura scomparse. Anche la conformazione astronomica di quest’ambiente sembra essere stata sconvolta: la notte inizia quando la luna oscura il sole e finisce quando se ne allontana.
    Ogni sera, quando quest’ eclisse getta il mondo in una tempesta di luce innaturale e letale, Gramma corre al suo rifugio-casa. Là, aspetta che si calmi il cataclisma ed arrivi la notte per poter finalmente proseguire, nel suo laboratorio, la realizzazione dei suoi progetti…

    Per me Gramma è una favola allegorica. In un certo senso, potrei dire che Gramma è niente di meno che l’Uomo, con la sua confusione, schiavo dei suoi desideri di grandezza e di concretizzazione di grandi progetti: questo bisogno insaziabile di cercare dimenticando di vedere quello che ha davanti agli occhi. Il suo bisogno di reificare, dare un’identità ad un mondo, in sé indeterminato. L’uomo, che vive sui detriti delle civiltà che ha eretto e poi abbattuto, macerie che nel tempo si sono accumulate sotto terra, stratificandosi sotto i suoi piedi quanto nella sua testa…L’uomo che vuole cambiare il mondo ma che alla fine riproduce quello che cercava di cambiare. Ma prima di tutto è l’uomo che è destinato a perire,  e in questo Gramma  si pone come una sorta di “Vanitas” fiamminga, queste nature morte del Seicento che volevano fare riflettere sull’inutilità di ogni grande impresa umana, sul vano dei desideri di ricchezza e potere di fronte alla brevità dell’esistenza. Credo che Gramma sia un modo ‘gently’ di raccontare i desideri e il fallimento di una civiltà…
    Dimenticavo…un indovinello importante alla comprensione del film: Che cosa hanno in comune una biblioteca, un campo da coltivare e un cimitero?
    ” – Gregory Petitqueux

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