[“Forfora di stelle” è un programma a cura di Francesco Selvi, andato in onda su radiogarbino.it, vicino a Nomadica per scelte, interessi e follie – nonché per il suo bizzarro curatore. Riproponiamo qui alcune puntate.]
Genere: Intrattenimento
Autori: Franz
Durata: 30 minuti circa
Descrizione
Prendete una scatola cosparsa di brillantini, metteteci dentro il jazz, il rumore, james brown, il black panther party, de berardinis, i lego, pierino, il lupo, ligeti, la riviera, un krapfen, i can, carmelo bene, andreotti, furia cavallo del west, l’anima de li mortacci vostri, la rettore, l’angolo retto, mario bava, la guardia di finanza, la guardia svizzera, guardie e ladri, il bayon, la disco music, il natale, merano, il cremlino, il cremino, la pravda, anna oxa, il punk, il tortino porretta, buttate una bomba all’interno della scatola, chiudete il coperchio, aspettate la detonazione e fra mille brillantini volanti avrete davanti a voi forfora di stelle!
FORFORA DI STELLE è un contenitore di storie, deliri, geometrie sfasate, disarticolazioni, afasie, balbuzie e idiozie DOC sotto forma di BLOB radiofonico che dà libero sfogo alle sinapsi più avariate e improbabili. Trasmissione dai toni imprevisti, tratta di musica, cinema, cultura pop, kitscherie varie ed eventuali, personaggi e oggetti volanti non meglio identificati. Potete passare una mezz’ora ruggente ogni martedì sera live su www.radiogarbino.it alle 22:30
FORFORA PUNK
ovvero rabbia giovanile, appartenenza, orgoglio nella diversità…poi si cresce e tutto cambia…o forse no.
‘un urlo dall’estremo oriente fa tremare le coscienze, fra tradizione e innovazione il mistero di un popolo in bilico perenne fra passato e lontanissimo futuro. Mio piccolo omaggio a Yukio Mishima, di cui si sentono stralci di discorsi.
‘forfora da sempre tenta di essere trasversale, sfuggente, in qualche modo anarchica. Non poteva quindi mancare una disamina del potere, scegliendo infine che l’unico potere a cui è un dovere sottostare è il non riconoscere alcun potere…e basta!
Forfora non può farsi scappare la possibilità di esternare tutto il suo amore per i suoi cari ascoltatori, ergo…buon natale, miei cari
un vero e proprio inno alla grappa ed al magico linguaggio barocco di uno dei mattatori della letteratura sportiva e non, il buon vecchio Gioan Brera.
Con tanti farmaci, medici, salassi, rimedi….eppur si muore!
Che forfora di stelle sia amante della pazzia è cosa nota…qui i migliori inventori che la patria italiota sia mai riuscita a sfornare.
Letture dal libro ‘I mattoidi italiani’ di Paolo Albani, voce Francesco Selvi.
Fra un lazzo e un mazzo il popolo italiano di fronte alla crisi, fra lirismo e buzzurreria qualunquista. Da assumere lontano dai pasti, finale epico, vietato non esaltarsi.
Giulio Escalona incontra forfora di stelle…o meglio, si scontra con forfora di stelle! tamponamento neuronale, niente feriti, dalle due teste sono volati via una serie di pappagalli variopinti musicati dal bravissimo Giulio, alias La Capra, valente musicista già in azione in Malatesta per Buone Gambe e Robot festival.
Un viaggio esotico fra penne e becchi in salsa electro
Carmelo Bene da sempre parla come un balbuziente, si crea handicap, tenta di annullare il linguaggio, forfora non ha fatto altro che tentare di amplificare tutto ciò, riuscendo suo malgrado a toccare punte di lirismo come solo i giganti sanno dare, come sicuramente fu quel geniale iconoclasta al secolo noto come CB.
Il discorso diventa disarticolato, accozzaglia di frasi spiantate che scavano come il picchio nei cervelli degli ascoltatori. Antonio Rezza e Flavia Mastrella trovano il loro habitat ideale in questa comunicazione fulminante, di sketch brevissimi, cattivi ed ironici, dove ogni senso è perduto, soprattutto il senso della parola comunicazione stessa.
MONOLOGANDO FARFUGLIANDO BIASCICANDO
è una puntata monografica sul cinema secondo Luca Ferri, accompagnato e diretto dalle musiche di Dario Agazzi, compositore che da sempre realizza le musiche dei film del regista. Un monologo sbiascicato, stentoreo, a tratti illuminante, dove la voce diventa una nenia sinfonica e ossessiva mentre le parole scorrono autisticamente, lasciando intravedere brandelli di discorso, ragionamenti, sillogismi, congetture. La musica di Dario Agazzi si incastra fra una frase e l’altra, si insinua, ne diventa leit motiv, struttura portante. Un viaggio vorticoso e allucinante fra le pieghe di una mente troppo lucida per questi tempi da risultare fuori norma, quasi malata.
Read More