Simone Lecca e il cinema (dell’) invisibile
Italia, 2005, 00:52:00
lingua italiano
produzione Fondazione Simone Lecca
in collaborazione con ATC Multimedia
montaggio Marco Coppiardi, Monica Celse
intervengono Werner Mabusing, Giuliano Montaldo, Enrico Ghezzi, Carlo Lizzani, Don Giorgio Facchetti S. J., Marina Cortelli Liverani, Vittorio Giacci, Shara Guandalini, Daniele Pettinari, Pierre Bazieh, Citto Maselli,
Justine Bonnefoy, Moni Ovadia
di Piero Tomaselli
Sinossi
Il 20 febbraio del 2002, nella pressoché totale indifferenza delle istituzioni e degli organi di stampa, moriva a Roma Simone Lecca, regista cinematografico, filosofo e artista figurativo, una delle figure più eccentriche e stravaganti del secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle.
La vita, le opere, le riflessioni di una figura troppo presto dimenticata e che ha contribuito a riportare il cinema italiano nei territori che più gli competono, quelli dell’umorismo irriverente e della sottile allusione, quelli dell’impegno sociale e della lotta politica.
Simone Lecca è stato attore, regista, fotografo, in una parola cineasta, ma anche filosofo ed artista figurativo. Ha conosciuto gli onori delle cronache e del successo e le indigenze della miseria e dell’indifferenza. Dopo una vita costellata di premi e riconoscimenti, Simone Lecca ha passato gli ultimi anni della sua esistenza in un vecchio appartamento della periferia romana, nel più completo abbandono, solo e dimenticato da tutti.
“Del suo aspetto fisico ricorderò la somiglianza del viso con quello di Voltaire,la fronte alta, gli occhi nobili, il naso sottile e la scarsa statura. L’aspetto severo, grave, spesso addirittura ieratico, veniva poi tradito da un carattere temperato, mite, sempre incline al compromesso e al motto di spirito…” – J.P. Sartre