• “Nomadica: metodi autonomi di fare e dare cinema”

    On: 26 Gennaio 2013
    In: 2012/2013
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    ROMA_ 26 Gennaio_ Cinema Trevi – Cineteca Nazionale
    “Nomadica: metodi autonomi di fare e dare cinema”
    / con i film di Luca Ferri, frameOFF, Leonardo Carrano / qui il programma

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  • Nomadica: metodi autonomi di fare e dare cinema

    On: 26 Gennaio 2013
    In: Senza categoria
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    Vari modi di vedere, fare, costruire e perdersi nel cinema, fuori dagli schemi e (spesso) dagli schermi. Interventi di Luca Ferri, del collettivo frameOFF e di Leonardo Carrano.

    26 gennaio 2013

    ore 17.00

    Presentazione di Luca Ferri

     a seguire

    Ecce Ubu (2012)

    Regia: Luca Ferri, in collaborazione con Alberto Valtellina; musica: Dario Agazzi; origine: Italia; produzione: Lab80; durata: 60′

    Il film è un calcolo matematico che per compiersi necessita di un’apparizione patafisica. Sessanta scene girate in super8, di diversa estrazione, sono state recuperate dall’archivio “Cinescatti” di Lab80. Sono filmati elementari di viaggi, di vita familiare o di manifestazioni, ma anche filmati “non filmati”, registrati per dimenticanza di spengimento dell’apparecchio filmico. L’opera non s’interessa a nessuna ricostruzione storica o rievocazione di un mezzo ormai deceduto, ma si limita a creare un meccanismo rigoroso. Le sessanta scene passeranno in modo sistematico e graduale, dalla più veloce alla più lenta. Dapprima ogni scena occuperà un secondo, poi due, tre, e via dicendo, per arrivare all’ultima sequenza, che dovrebbe essere la più fedele e cronologicamente esatta, ma che sarà essa stessa finzione, come le precedenti, in quanto cinema.

    a seguire

    Kaputt/katastrophe (2012)

    Regia: Luca Ferri; musica: Dario Agazzi; montaggio: Simone Marchi; origine: Italia; durata: 16′

    In una Zurigo soleggiata ed estiva, i giovani di tutta Europa si sono dati appuntamento per la “Street Parade”. L’obiettivo è quello di essere diversi, originali, modernamente proiettati alla sovversione dello stato attuale delle cose. La nuova regola per le prossime otto ore e la trasgressione delle regole. Tutti sono improvvisamente diventati attori senza spettatore alcuno nell’intento sbilenco di rappresentare disgraziatamente se stessi. Una partitura musicale, rigorosamente scritta, viene stancamente e ossessivamente suonata mentre una voce meccanica “off” ci ripete di una umana condizione catastroficamente immutata e immutabile. Nel deforme e grottesco fluire delle vicende umane appare improvvisamente un vetusto alpeggiatore barbuto a guardarci e guardare per qualche secondo. Forse è una tregua, immaginiamo un luogo per sperare, ma poi tutto ricomincia come se nulla fosse accaduto dal medesimo punto dove tutto non è mai iniziato. Non c’è luogo, non c’è vita, non c’è modo di sperar, non c’è.

    ore 19.00

    Presentazione del collettivo frameOFF

    a seguire

    Caminante di frameOFF (2012)

    Regia, montaggio, produzione:frameOFF; musica: Giovanni Fiderio; origine: Italia; durata: 70′

    frameOFF è un gruppo aperto per la ricerca nel cinema e nella fotografia, un crocevia di esperimenti soggettivi e collettivi che si incrociano e si intrecciano. frameOFF è un laboratorio di interventi sullo sguardo come sui metodi di produzione, sul sociale come sulle strutture narrative.

    I Caminanti vivono a Noto, Siracusa, da oltre 60 anni, e formano una comunità di qualche migliaio di persone. Seminomadi, girano per la Sicilia e l’Italia vendendo palloncini o come arrotini, ombrellai e stagnini, continuando la tradizione dei vecchi carrettieri. Altri vivono isolati all’interno del quartiere, tra i propri simboli e la propria cultura, che a tratti si lega ancora a quella di una Sicilia preurbana. Per la prima volta molti di loro sono riusciti a creare uno scambio partecipando a questo film, condividendo le proprie esperienze, i mestieri, le storie spesso tragiche, le opinioni e i momenti più importanti della vita del gruppo lungo un arco di due anni. Nasce così un ritratto della comunità complesso e variegato, anomalo ma compatto, realizzato attraverso uno sguardo che non tende al commento, che lascia l’occhio libero all’osservazione di quella che possiamo definire una cultura esistente a sé, ma che si trasforma nonostante tutto e tutti.

    a seguire

    El tiempo del no tiempo (2012)

    Regia, montaggio: Giulia Mazzone, Giuseppe Spina; origine: Messico/Italia; produzione: frameOFF, Nomadica; durata: 44′

    Cento anni dalla rivoluzione messicana e duecento dall’indipendenza. Migliaia le vittime del narcotraffico in un paese tra i più pericolosi al mondo. Le popolazioni indigene lottano per la dignità, i marxisti contro gli imperialismi, le farmacie vendono sigarette, il 50% della popolazione muore di fame, lo zapatismo si chiude, la sinistra si frammenta, la destra compromessa governa. Vitalità e atrocità segnano una situazione sociale convulsa ma in fermento.

    Attraversare il Messico diviene così una riflessione politica, storica e antropologica. Le parole e le immagini di questo film si intrecciano in concetti e sensazioni senza sosta, creando una sorta di flusso continuo, un domino sulla condizione dell’uomo contemporaneo.

    ore 21.00

    Presentazione di Leonardo Carrano

    a seguire

    AETERNA di Leonardo Carrano (2006-2012)

    Un progetto di animazione sperimentale di Leonardo Carrano; musica: Requiem KV 626 W. A. Mozart: eseguita dal Coro dell’Università di Pisa; origine: Italia; durata: 58′

    L’ambizione del progetto Requiem è quella di trasporre in video l’immaginazione scaturita dall’omonimo componimento mozartiano: per ciascuno dei quattordici movimenti della celebre Messa è stata realizzata una video-animazione sperimentale, con l’obiettivo di comporre un insieme organico ma variegato quanto a tecniche d’animazione e linguaggi espressivi. A tale proposito, ciascuno dei film è stato realizzato con la collaborazione di un co-regista (Mikulas Rachilc, Alessandro Pierattini, Ada Impallara, Renato Flenghi, Luca Zoppi, Silvio Giorcelli, Luca Romani, Alberto Antonio Dandolo, Alain Parroni), che ha arricchito la ricerca con la propria sensibilità e il proprio apporto artistico, culturale e tecnico.

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