• Michelangelo Severgnini

    On: 2 Luglio 2013
    In: Senza categoria
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    L’UOMO CON IL MEGAFONO

    Italia, 2012, 01:02:00, documentario sociale, HD
    un film di
    Michelangelo Severgnini
    prodotto da Gaetano Di Vaio per Figli del Bronx Produzioni in coproduzione con Gianluca Curti per Minerva Pictures Group
    in collaborazione con Mad Entretainment e con “Comitato Vele Scampia”
    con Vittorio Passeggio
    regia Michelangelo Severgnini
    soggetto Michelangelo Severgnini e Gaetano Di Vaio
    sceneggiatura Michelangelo Severgnini e Lina Cascella
    montaggio Annalisa Forgione e Gianni Alfano
    musiche Michelangelo Severgnini feat James Senese su testi di Peppe Lanzetta
    distribuzione italiana e vendite estere: Minerva Pictures Group

    Sinossi
    Alla vigilia di una delle campagne elettorali più significative per il sindaco di Napoli, un uomo solo, dopo alcuni anni passati “andando a dormire presto”, ritorna alle “Vele” di Scampia e riapre la sede dello storico Comitato degli Inquilini che per trent’anni aveva rappresentato le lotte sociali di chi non si è mai arreso alle logiche di abbandono delle periferie. È il momento di riprendere il discorso per non lasciare le ultime famiglie rimaste nelle Vele in balia degli approfittatori, che scenderanno come avvoltoi con le solite fatue promesse per comprarsi il voto della gente. La nostalgia per quegli anni di lotta si unisce alla necessità di non abbandonare chi ancora nelle Vele è rimasto, le ultime famiglie assegnatarie alle quali ancora non è stato consegnato un nuovo alloggio, ma anche le famiglie dei nuovi occupanti, quelle che non hanno trovato altro posto a Napoli dove dimorare. Le vicende del comitato si intrecciano con alcuni momenti della campagna elettorale di Luigi de Magistris, prossimo sindaco di Napoli nel documentario e nuova speranza della città, che ha deciso di non lasciare soli gli abitanti delle Vele.

    Note di regia Vittorio Passeggio è l’indiscusso protagonista del racconto. Sullo sfondo di una Napoli sull’orlo del baratro, ma attraversata da sussulti democratici, ecco il ritratto di un piccolo don Chisciotte di periferia, o piuttosto l’ultimo soldato giapponese rimasto a lottare su quell’isola sperduta chiamata Vele di Scampia. O meglio, il ritratto di un moderno Masaniello, di un uomo che “va di fretta” per salvare il suo popolo. Attraverso la sua vicenda si racconta uno spaccato vivo della Napoli di frontiera, punto di osservazione privilegiato su una pagina di storia di Napoli (le ultime elezioni comunali che hanno portato alla ribalta il nuovo sindaco Luigi de Magistris). Ma più che lo sfondo storico su cui si dipana la vicenda, è l’umanità e il personaggio “Vittorio” ad essere materia di racconto. Un personaggio dai contorni antichi e straordinariamente moderni, un piccolo grande italiano dal cuore buono pur nella sua sgangherata lotta in una realtà complessa e difficile come il quartiere Scampia di Napoli.

    Michelangelo severgnini
    Regista. Nato a Crema nel 1974, è redattore di Radio Onda d’Urto dal 1999 al 2001. Nel 2000 è autore del libro “Good morning, Pristina! – diario di un giornalista radiofonico tra Kosovo e Serbia” (Prospettiva edizioni). Nel 2001 in qualità di compositore e contrabbassista incide l’album “2001: odissee infrante alle periferie dell’impero” (MAP produzioni). Realizza li primo documentario nel 2002, Il ritorno degli Aarch- i villaggi della Cabilia scuotono l’Algeria (60’, Carta, settimanale). Nel luglio 2004 gira in Iraq …e il Tigri placido scorre – istantanee dalla Baghdad occupata (70’). Tra il 2004 e il 2008 partecipa come videoautore per l’agenzia H24 a numerosi documentari televisivi in onda su LA7 e Rai3, tra cui Stato di paura, premio della critica Ilaria Alpi nel 2007. Il terzo lavoro indipendente esce nel settembre 2008, Isti’mariyah – controvento tra Napoli e Baghdad (80’, edizioni Peacereporter.net, con le musiche dei Radiodervish), già vincitore nel 2006 del Premio Internazionale Documentario Reportage Mediterraneo nella sezione creatività e nel 2008 del primo premio assoluto per la miglior opera in concorso al Sole e Luna doc festival. Dal 2007 cura il sito kapdkjumb.it, su cui tiene un diario in rete. Nell’estate 2008, dopo aver interrotto la sua collaborazione con la tv, ha lasciato L’Italia e si è trasferito ad Istanbul, dove ha girato il film Katırlar doğurunca (Quando le mule partoriranno). Il film è stato ultimato in collaborazione con la casa di produzione Figli del Bronx. Dal gennaio 2011 vive a Napoli.

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  • Rosaria Désirée Klain

    On: 11 Marzo 2013
    In: Senza categoria
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    FELICE !

    Italia, 2006. 00:55:00, documentario biografico
    regia: Matteo Antonelli e Rosaria Désirée Klain
    musiche: Ciccio Merolla
    produzione: Associazione ‘Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria’, Digitalchroma srl.

    Sinossi
    Nel settembre 2003, la giornalista napoletana Rosaria Désirée Klain, ha registrato un’intervista a Felice Pignataro durante la preparazione del documentario “Le sfide delle periferie” presentato alla I Edizione del Festival cinematografico “Periferie del mondo – Periferia Immaginaria”. La lunga registrazione è stata poi ripresa nel 2006 per realizzare il documentario “Felice!” per la regia di Matteo Antonelli e Rosaria Désirée Klain. Il film, prodotto dall’Associazione “Periferie del mondo – Periferia Immaginaria” e da Digitalchroma srl, con il contributo della Provincia di Napoli – Assessorato Beni Culturali e Paesaggistici, ruota intorno a quella intervista. Felice racconta, con ironia e determinazione, della nascita del quartiere Scampìa, periferia nord di Napoli, della “Scuola 128”, prima ai baraccati del Campo A.R.A.R. poi al rione Ises, della nascita del GRIDAS, dell’impegno costante per il risveglio delle coscienze attraverso i murales, il carnevale di quartiere, le varie “trovate” per comunicare un diverso modo di esistere, non omologato. Le sue parole si integrano con foto e video d’archivio forniti dal GRIDAS e con riprese video realizzate sia in giro per Scampìa sia durante il carnevale di quartiere del 2006. La colonna sonora del film è stata appositamente realizzata dal percussionista Ciccio Merolla.

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