Safar-e-sabz – Viaggio verde (Green journey)
Iran/ Turchia, 2010, 00:28:48, HD
produzione: Kineo Srl
montaggio e post-produzione: Mattia Visintini
con Soheil Doaei
musiche di Hayedeh “Zendegi” e Ibrahim Tatlises “Gurbet Treni”
regia: Linda Dorigo
Sinossi / Synopsis
Un giovane iraniano inizia un viaggio da Teheran a bordo del TransAsia Express diretto ad Istanbul. Durante il viaggio, i ricordi degli ultimi tempi nel Paese prendono corpo diventando il nucleo di un racconto epistolare dentro al quale si mescolano attualità, cultura e poesia del grande popolo persiano.
A young Iranian leaves his country onboard the TransAsia Express, with destination Istanbul. During the journey, he has a series of flashbacks about his last period in Iran: these memories become the heart of a story, which combines current events, culture and poetry of the great Persian nation.
“Safar-e-sabz, Viaggio verde, non è un documentario tradizionale. Non voleva e non avrebbe potuto esserlo. Si è sviluppato da sé, ha preso vita senza ricalcare alcuna idea preconcetta, semplicemente indagando la realtà attraverso “postazioni per la memoria”. Queste hanno permesso di riconoscere il nucleo poetico “pre-cinematografico”, scavare dentro alle emozioni, e ritrovare la capacità al silenzio e all’ascolto.
In Safar-e-sabz passato, presente e futuro sono un tempo unico, un perno intorno al quale ruotano la vita del protagonista, i suoi ricordi, le boccate di sigaretta, l’Iran, il colore verde, la speranza.” – Linda Dorigo
” Safar-e-sabz, Green Journey, is not a traditional documentary. It couldn’t have been any other way. It devolped itself, without following any preconceptions, by simply studying reality through “listening shared technique”. This allowed to recognize the “pre-filmic” poetic focus, dig deep into the emotions, and reclaim silence and the ability to listen. In Safar-e-sabz past, present and future are all the same: a cornerstone around which revolve the leading character’s life, his memories, his sigarette puffs, Iran, the colour green, hope.” – Linda Dorigo
