Claudio Capanna


BATEAU IVRE

Belgio (Italia, Algeria), 01:04:00, 2012
un film di Chafik Allal e Claudio Capanna

con Jean-Michel Vovk
voce off Emilie Marechal
regia Chafik Allal e Claudio Capanna
fotografia Valentina Summa
montaggio Laurence Vaes
suono in presa diretta Jean-Luc Fichefet
scenografia Laurence Halloy
musiche Bertrand Leroy e Stephane Gregoire
post Production Franck Ravel Presso Charbon Studio, Bruxelles
prodotto da Chafik Allal, Claudio Capanna e Pacha Films
con il sostegno di Collectif Paulo Freire e Atelier Alfred
screening format DCP

Sinossi
Un professore porta la propria classe in gita su un battello lungo il canale Bruxelles-Charleroi, in Belgio. Gli allievi sono per la maggior parte immigrati di origine africana, adulti che stanno frequentando un corso di alfabetizzazione alla lingua francese. Alla classe era stato assegnato il compito di leggere il romanzo “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad per poi discuterne quel giorno insieme. L’insegnante tenta di raccogliere impressioni e commenti tra i suoi studenti, anche attraverso delle provocazioni piuttosto esplicite. Sceglie di concentrarsi, in particolar modo, sul tema del colonialismo e sulle sue implicazioni nel rapporto tra la popolazione africana e quella europea. Le reazioni che otterrà saranno totalmente inaspettate e condurranno a momenti di conflittualità e tensione.

Note di regia
Bateau Ivre nasce dal desiderio di tracciare il legame storico e culturale esistente tra il nord e il sud del mondo a partire da un gruppo d’immigrati che tentano d’integrarsi nell’area urbana di Bruxelles. Il battello che percorre il canale Bruxelles-Charleroi è metafora della deriva morale della società rappresentata dal protagonista. All’esterno il cambiamento del paesaggio esprime questo stesso concetto e conferisce alla storia un valore universale. I colori, infatti, che inizialmente sono caldi e avvolgenti confluiscono lentamente in un’unica cromia che attribuisce alle immagini una sottile deformazione drammatica. Non appena siamo entrati in contatto con questo gruppo d’immigrati abbiamo percepito una grande ricchezza e un’urgenza di raccontarsi. Le loro reazioni alle provocazioni di Jean- Michel ci hanno spiazzato in un primo momento. Poi, però, ci siamo resi conto che lì si trovava il valore umano e il cuore della nostra ricerca artistica. La scelta di concentrarsi sul romanzo Cuore di tenebra è stato quasi un approdo naturale. Il capolavoro del novecento raccoglie in sé le contraddizioni della cultura occidentale all’epoca del colonialismo e rimane un testo fondamentale per la comprensione di determinati meccanismi sociali della contemporaneità.

Claudio Capanna nasce a Roma nel 1980. Si laurea in cinema con una tesi sul regista tedesco Werner Herzog. Inizia a lavorare nel settore audiovisivo nel 1999 e realizza documentari e cortometraggi presentati a vari festival internazionali.
Nel 2005 presenta il suo cortometraggio L’Antenato al Brooklin International Film Festival e al Festival di Sulmona, mentre nel 2006 Gran Rumore è selezionato dal Palm Sprig Short International Film Festival, Syracuse International Film Festival e altre rassegne internazionali.
Successivamente viaggia in Sud America e Africa centrale e scatta reportage fotografici. Nel 2006 si sposta a Parigi e studia cinema documentario presso gli Ateliers Varan. Comincia, quindi, a lavorare per Arte France realizzando una serie di reportage sull’Italia.
Attualmente vive a Bruxelles e lavora presso la televisione di stato belga (RTBF).

Bateau ivre, Claudio Capanna

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