Même père même mère


Même père même mère (un film de voyage)

Burkina Faso – Francia – Italia, 2007, 80’
Lingua francese, more, italiano (sottotitoli: Ita, Fra, Eng, Spa)
Formato in ripresa 16mm, dv
Formato in proiezione file digitale
Produzione malastrada.film, SACRE, 760 co-produttori in PdB
Un film di Giuseppe Spina, Julie Ramaioli, Alessandro Gagliardo

ITA
Même père même mère è l’affresco soggettivo di uno stato africano, è una ricerca dell’essere che passa attraverso la congiunzione del movimento-cinema al movimento-viaggio e viceversa. La spinta è impulsiva, niente è costruito in ripresa, tutto è mostrato come un flusso continuo di immagini, di segni, di parole sparse. La costruzione di montaggio non è che un processo di riconoscimento e di organizzazione del materiale raccolto. L’immagine è scomposta in base a un sentire che non vuole tendere mai ad estetismi, ma che nasce come sola trasposizione d’istinti. Gli autori del film si racchiudono in un’unica figura, quella d’un viaggiatore, la voce di Thomas Sankara è reinventata, riscritta, reinterpretata in base al dubbio di un uomo, di un paese o della storia stessa.
Questo film è stato realizzato con la partecipazione di 760 co-produttori, grazie ai quali i tre autori del film sono andati in Burkina Faso per un mese di riprese, per poi proseguire il lavoro sul film a Marseille ospiti del SACRE (Studio Autonome du Cinema de Recherche)

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“Mi allontano dalla terra, dai luoghi ben conosciuti, dalle forme, dalla stesso impianto prospettico. Una voce mi insegue, forse la mia, forse quella di un paese. Arrivo in Burkina Faso, vago per le sue città, cerco di colmare il mio distacco dalle cose, dalla gente, di fermare i miei sensi, per vedere. Ma la rigidità delle differenze culturali e delle sue corruzioni, la sconosciuta schizzofrenia dei luoghi, mi imprigionano conducendomi ad uno stallo mentale che si trasforma in malattia, in allucinazione. Lentamente mi disintossico e accompagno Dario, uno dei miei compagni di percorso, in un villaggio del sud. Inizio ad aprire gli occhi e a rendermi conto di ciò che è celato in profondità, e nello stesso istante non vedo più l’uomo che mi sta davanti: le voci si confondono, le mie immagini si frantumano. La storia, la rivoluzione, il movimento di un paese, il suo pensiero, il monolite della tomba deserta di Thomas Sankara. Scappo dall’inferno di Ouagadougou, verso il nord, supero la tempesta e tutto diventa rarefatto. Incontro allora l’essere umano, ne sento la morte della sua storia, della sua politica, ne sfioro la calma sabbia del deserto”. Giuseppe Spina

“Un film poetico, rivoluzionario, eccitante e disperato..” (Roberto Silvestri – Alias – Il manifesto 3 maggio 2008)

 

Best film, flEXiff 2008, Sidney
> Best film, Levantefilm Festival 2008, Bari
Valsusa Film Festival (Torino)
I Milleocchi (Trieste)
Festival Cinema africano, Asia, America latina (Milano)
Tekfestival (Roma)
e decine di altri spazi di diffusione alternativi

__ ENG _

Même père même mère (a road movie)

Burkina Faso – Francia – Italia, 2007, 80’
language french, more, italian (subtitles: Ita, Fra, Eng, Spa)
shooting format 16mm, dv
screening format betacam sp, dv, dvd
production malastrada.film, SACRE, 760 co-produttori in PdB, ArcoirisTv
a film by Giuseppe Spina, Julie Ramaioli, Alessandro Gagliardo

Même père même mère is the subjective fresco of an African state, it’s an existential research that moves from the conjunction of cinema as movement to travel as movement and vice-versa. It follows an impulsive drive, none of the shots are built, everything is shown as a continuous flow of images, signs, random words. The editing process is nothing but a recognition and organization of the collected footage. The image is broken down according to an emotion that never aims toward aesthetics but toward the transposition of instincts. The authors of this film are enclosed in one figure, a traveler, the voice of Thomas Sankara has been reinvented, rewritten according to the uncertainty of a man, a country or history itself.

This film has been realized with the participation of 760 co-produces thanks to whom the three authors were able to go film in Burkina Faso for a month and then proceed working on the film in Marseille hosted by SACRE (Studio Autonome du Cinema de Recherche).

Best film, Sixth and the last experimental international film festival 2008, Sidney
Best film, Levantefilm Festival 2008, Bari

__ FRA _

Même père même mère (un film de voyage)

Burkina Faso – Francia – Italia, 2007, 80’
Langue originale Français, More, Italien
Format de tournage 16mm, dv
Format de masterisation betacam sp, dv, dvd
Production malastrada.film, SACRE, 760 co-produttori in PdB, ArcoirisTv
un film de Giuseppe Spina, Julie Ramaioli, Alessandro Gagliardo

Même père même mère est une fresque subjective d’un état africain, c’est une recherche de l’être qui passe au travers de la conjonction d’un mouvement cinéma à un mouvement voyage et vice et versa. L’élan est pulsion. Rien n’est construit au moment de la prise de vue, tout est montré comme un flux continu d’images, de signes de parole éparses. La construction du montage n’est pas un processus de reconnnaissance et d’organisation du materiel. L’image est décomposée à partir du sentir qui ne veux jamais tendre a de l’esthétisme, mais qui nait comme seule transposition de l’instinct. Les auteurs du film se retrouvent dans une seule figure, celle d’un voyageur, la voix de Thomas Sankara est réinventée, réecrite, réinterprétée à partir du doute d’un homme, d’un pays ou de l’histoire même.

> Best film, Sixth and the last experimental international film festival 2008, Sidney
> Best film, Levantefilm Festival 2008, Bari

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