L’alfabeto perduto della realtà. Il cinema di Franco Piavoli


NOMADICA presenta
L’alfabeto perduto della realtà. Il cinema di Franco Piavoli
Sala Trevi. Cineteca Nazionale // 22-24 gennaio 2014

“Nomadica presenta una retrospettiva itinerante (mai) completa sul cinema di Franco Piavoli. Siamo convinti – oggi più che mai – dell’importanza di “ritrovare” (Brenta), ancora e ancora, quell’“alfabeto perduto della realtà” (Kezich) attraverso il cinema, che ci è in-segnato da Piavoli. Un modo di sentire il cosmo attraverso microcosmi, spazi locali, attese, silenzi, ridati da un linguaggio “primo”, non già codificato, che permette finalmente di svincolarsi dal concetto e di lasciarsi andare alla grandezza della natura, del mondo, dell’uomo stesso.
Questo movimento prende il via dalla realizzazione del film Habitat [Piavoli], da subito all’interno di Nomadica, e non può non proiettarsi in altri “derivati italiani” del maestro. Il cinema-si-muove (che lo si voglia o no)” (Giuseppe Spina).
Rassegna a cura di Giuseppe Spina e Luca Ferri (Nomadica)

Franco_Piavoli_Nostos_Nomadica

mercoledì 22
Derive/Piavoli

ore 17.30 Della mutevolezza di tutte le cose e della possibilità di cambiarne alcune di Anna Marziano (2011, 16’)
Questo viaggio intorno alla mutevolezza inizia all’Aquila, in un territorio colpito dal terremoto del 2009. Anna Marziano propone delle letture in alcuni spazi pubblici: per la strada, in un centro commerciale, nella piscina comunale… Lo spazio-tempo del film diventa uno spazio pubblico in sé, dove è possibile fare esperienza del cambiamento, individuale e sociale: accettando le cose che non è possibile cambiare… e trasformando quelle che possono essere cambiate.

a seguire Elegie dall’inizio del mondo (uomini e alberi) di Francesco Dongiovanni (2013, 40’)
1969-1972. Accettura, pochi chilometri da Matera. Domenica di Pentecoste. Un grande cerro, abbattuto il giovedì dell’Ascensione, viene trascinato da un bosco fuori paese legato a coppie di buoi. In un altro bosco, un agrifoglio viene tagliato e trasportato a spalla dai contadini. La sera in paese gli alberi si incontrano. Il martedì successivo la “Cima” viene innestata sul “Maggio”: è il matrimonio degli alberi propiziatore di fertilità. Le immagini sono state riprese da Domenico Notarangelo, per diversi anni corrispondente de «L’Unità», dirigente politico e amministratore locale del PCI in Lucania, il quale ha documentato nel tempo la vita, i costumi e le tradizioni popolari dei paesi del Sud.

I cortometraggi di Franco Piavoli

ore 19.00
Ambulatorio di Franco Piavoli (1954, 4’)
Inedito lavoro giovanile, girato da Piavoli nell’ambulatorio del padre, medico di paese nelle campagne bresciane degli anni Cinquanta, che offre una preziosa testimonianza sugli incontri e le figure di quel mondo ormai scomparso.

a seguire Le stagioni di Franco Piavoli (1961, 25’)
Un’osservazione prolungata della natura in grado di condensare sulla superficie di un’inquadratura il susseguirsi delle stagioni, con i mutamenti che esercitano sul ciclo della vita.

a seguire Domenica sera di Franco Piavoli (1962, 12’)
Gli incontri dei giovani di campagna in una pista da ballo all’aperto: le ragazze che arrivano in bicicletta; i giovani che si pettinano con estrema cura; quelli più intraprendenti che subito invitano a ballare sotto gli occhi invidiosi dei più timidi. Alla fine alcuni tornano a casa cantando, felici per una promessa, altri approfittano del buio per fare l’amore.

a seguire Emigranti di Franco Piavoli (1963, 12’)
Gli emigranti del Meridione, arrivati alla stazione di Milano carichi di valigie, corrono a prendere le coincidenze per la Germania, la Svizzera, il Belgio.
Altri, sperduti e stanchi, si abbandonano nella sala d’aspetto in attesa di altre partenze.

a seguire Evasi di Franco Piavoli (1964, 12’)
Una folla di tifosi durante una partita di calcio. Nessuno distoglie lo sguardo dal campo. Poi scoppia una rissa. «L’obiettivo è solo sul volto dei tifosi. Volevo far vedere le reazioni di questi uomini che durante la settimana sono oppressi dal lavoro, alienati, e vanno allo stadio per sfogare le energie imprigionate liberando il loro istinto di aggressività» (Piavoli).

a seguire Lo zebù e la stella di Franco e Mario Piavoli (2007, 18’)
Lo zebù è un animale immaginario che i bambini disegnano e dipingono guidati dal Maestro. D’un tratto sparisce: tutti sono delusi e smarriti. Quando lo ritrovano nel bosco riprendono a dipingere al ritmo di un’ arpa. Liberi e felici si imbrattano mani e volti con tutti i colori.


ore 20.45 Incontro moderato da Adriano Aprà con Silvano Agosti, Franco Piavoli, Sergio Bassetti

a seguire Il pianeta azzurro di Franco Piavoli (1982, 88’)
Il film si svolge su tre piani. Sul fondo, appena accennata, l’evoluzione biologica: le acque, le piante, gli animali, gli uomini. Su un piano più ravvicinato l’avvicendarsi dei giorni e delle stagioni. Su un altro ancora la vita nei momenti più elementari: il gioco e l’amore, il lavoro e il riposo, la convivenza e l’aggressività…
Come gli animali, anche gli uomini usano un linguaggio il cui senso va cercato nel codice dei suoni e dei comportamenti prima che nella grammatica: una lingua universale, come il pianto o le urla, il ridere o il gemere, cui ricorriamo anche oggi per esprimere i sentimenti fondamentali. Prodotto da Silvano Agosti, che per proiettarlo diede vita all’Azzurro Scipioni.

giovedì 23
Derive/Piavoli

ore 17.30
Preghiera n. 7 – Qual è la mia casa (Polittico di primavera)
di Manuele Cecconello (2006, 29’)
a seguire Preghiera n. 8 di Manuele Cecconello (2007, 5’)
a seguire Terre di Manuele Cecconello (2002, 5’)
a seguire Lezuo di Giuseppe Boccassini (2013, 16’)

ore 19.00 Frammenti di Franco Piavoli (2012, 10’)
Stati d’animo espressi esclusivamente con immagini e suoni. A Bobbio, un gruppo di turisti stanno ammirando l’Abbazia di San Colombano quando alcuni si staccano dal gruppo. Un giovane corteggia inutilmente una ragazza mentre una coppia suggella l’incontro amoroso nell’incanto del bosco. Un altro giovane, inseguendo i suoi pensieri e i suoi sogni, percorre da solo le strade del borgo.

a seguire Affettuosa presenza di Franco Piavoli (2004, 65’)
La vita e le poesie di Umberto Bellintani sulla scia della corrispondenza epistolare intercorsa tra il poeta mantovano e il poeta fiorentino Parronchi. Dalle lettere traspare la fraterna confidenza che univa i due amici e nel contempo il profondo sentimento dell’universo che ha ispirato i versi di un grande poeta.


ore 20.45 Incontro moderato da Giuseppe Spina con Franco Piavoli, Luca Ferri

a seguire Nostos – Il ritorno di Franco Piavoli (1989, 87’)
Personale rivisitazione del mito di Ulisse. “Nostos” esprime le nostre paure, i rimorsi, le disperazioni, ma anche le illusioni, gli incanti e soprattutto il bisogno di ripararsi nella casa della memoria e degli affetti più cari.


venerdì 24
Derive/Piavoli

ore 17.30 Habitat [Piavoli] di Claudio Casazza e Luca Ferri (2013, 61’)
«La casa, gli oggetti, le stampe e la natura di Franco Piavoli. A loro abbiamo chiesto di parlare. Asciutta ricostruzione del mondo in cui vive uno dei più grandi e appartati registi italiani. Il peso della parola e del riprendere quel che si dice, del cinema come inganno, rivelazione e marchingegno. Ci parla ed è credibile perché sappiamo che ci dice di qualcosa che conosce. Il tempo che abbiamo condiviso con lui è il risultato di questo lavoro» (Ferri-Casazza).

ore 19.00 Al primo soffio di vento di Franco Piavoli (2002, 85’)
«Una casa di campagna nel caldo soffocante dell’estate, un uomo chino sui suoi libri, una donna persa nelle sue fantasie, una ragazza che scopre l’amore. E fuori, osservati e osservanti, due africani spingono grandi balle di paglia: sono loro i nuovi sfruttati, l’ultima chance per il rinnovamento del mondo? Franco Piavoli non dà risposte, ma la sua macchina da presa, consapevole di Lucrezio e della scienza contemporanea, sa dare il giusto valore ad ogni singolo gesto. Sa raccontare l’incanto della natura e il suo sotterraneo dolore, sa caricare un sospiro di sottilissimo erotismo e sa esprimere l’ambivalenza, fra attrazione e timore, di uno sguardo. E tutto senza sprecare parole. Un film intenso, da vedere e ascoltare con grande cura» (Luca Mosso).

ore 21.00 Voci nel tempo di Franco Piavoli (1996, 86’)
Il fluire delle cose e il corso del tempo. Lo scorrere delle stagioni in un villaggio italiano va in parallelo con il filo biologico della vita umana dall’infanzia alla vecchiaia. Girato con gli abitanti di Castellaro, è intessuto di microstorie e di emozioni emergenti in un volto, in un gesto, in un piano d’ascolto.

Comments are closed.