Calle de la Pietà

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CALLE DE LA PIETÁ

Italia, 2012, 59′, colore, 4:3

un film di Mario Brenta e Karine de Villers
interpreti Biagio Gibilterra, Karine de Villers
fotografia Mario Brenta
montaggio e suono Karine de Villers
musiche M.Blanter D.Cimarosa C.Gardel G.Mahler
produzione Karine de Villers
postproduzione Controcampo Produzioni srl
distribuzione Apapaja Film srl

Calle de la Pietà è la cronaca reale e immaginaria dell’ultimo giorno di vita di Tiziano Vecellio, ventiquattr’ore tra il mattino del 26 agosto 1576 e il mattino successivo.
Per la prima volta nella sua vita, Tiziano è committente di se stesso: sta dipingendo un quadro, una Pietà, destinato alla sua sepoltura. Se l’arte è un illusorio, impossibile tentativo di cogliere un istante di vita da rubare al trascorrere del tempo per renderlo immortale, quest’ultima opera di Tiziano lo è in modo particolare perché egli stesso viene colto dalla morte prima di portarla a termine. In questo scenario di morte (Tiziano muore durante un’epidemia di peste che nella sola città di Venezia ha già causato migliaia di morti) gli è compagna una giovane donna: una modella, una servetta, una cortigiana? Nessuno lo ha mai saputo come nessuno ha mai saputo con certezza il suo nome: Maddalena, forse. Quel che è certo è che la sua figura rappresenta la vita, la vita che, più vive, più si attacca a se stessa, più inesorabilmente si avvicina alla morte. Come nell’isola di Lazzaretto Nuovo dove gli appestati, ricoverati a migliaia nei grandi padiglioni, cercano di lasciare disperatamente una traccia della propria esistenza, decorando i muri con scritte, piccoli disegni, figure simboliche, brevi diari o soltanto nomi. Tracce disperate abbandonate al tempo e contro il tempo, anch’esse come tante anonime Pietà.

Karine de Villers
Karine de Villers, danese di origine, antropologa debutta nella regia con “Je suis votre voisin” che ottiene il premio FIPA d’Or a Cannes per il miglior cortometraggio e il Premio per il Miglior Film Europeo al festival di Créteil. Seguono “Le petit château”, un documentario sull’immigrazione e “Comme je la vois” ritratto della propria madre negli anni ’70 che ottiene il Gran premio della Società degli Autori a Parigi nel 2003. Nel 2007 un film-ritratto “Luc de Heusch, un pensiero selvaggio” ritratto del noto antropologo e cineasta belga che ha ricevuto numerosi premi e consensi nei maggiori festival internazionali. Nel 2010 realizza assieme a Mario Brenta “Calle de la Pietà”, seguito da “Agnus Dei” (2012) e “Corpo a Corpo” (2014) che ottiene il Gran Premio al Festival di Praga. Del 2015 è l’episodio “Black Light”, sempre in co-regia con Mario Brenta che fa parte del film collettivo “Darkness”.

Mario Brenta
Regista, sceneggiatore, direttore della fotografia ha realizzato diversi film sia di finzione che documentari che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e premi nei maggiori festival internazionali: Cannes, Venezia, Berlino.… Fra questi: “Vermisat”, “Maicol”, “Barnabo delle montagne”, “Robinson in laguna” e, più recentemente in co-regia con Karine de Villers, “Calle de la Pietà”, “Agnus Dei”, “Corpo a Corpo”, “Black Light”. Mario Brenta è uno dei fondatori di Ipotesi Cinema, la scuola-non-scuola ideata da Ermanno Olmi nella quale è stato attivo per più di un ventennio ed è inoltre docente di Cinematografia presso l’Università di Padova e ha tenuto corsi presso svariate università italiane ed estere.

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